La processione, partita dalla chiesa di Nostra Signora della Neve, in via Garibaldi, si è snodata per le vie del centro, fino alla cripta di Cristo Re.
Quattordici le stazioni tradizionali, che hanno fatto memoria della passione di Gesù a Gerusalemme, a partire dalla condanna a morte da parte di Ponzio Pilato, per seguire poila salita sul monte Calvario sotto il peso della croce, gli incontri lungo il percorso, la crocifissione, fino alla deposizione nel sepolcro messo a disposizione da Giuseppe di Arimatea.
Hanno aperto il corteo gli scout e le confraternite, con la croce e le fiaccole.
Nella riflessione finale, il vescovo Luigi Ernesto Palletti ha ricordato che «la via della croce è dolorosa, ma anche gloriosa, perchè segna la vittoria di Cristo. E' una vicenda che è accaduta in un preciso momento storico, ma tocca tutti, in tutte le epoche». «La passione di Cristo rivela quanto sia grande il peccato, ma ancora più grande l'amore che l'ha vinto».
«Teniamo lo sguardo su Gesù crocifisso – è l'esortazione finale -, particolarmente in questo periodo di Quaresima. Consapevoli che dopo la passione è risorto, ed è fonte della nostra salvezza».
Di Francesco Bellotti