"Dalle dichiarazioni della nuova Presidente dell'A.P spezzina pare di capire che sia inutile il ricorso al Consiglio di Stato presentato dalla V.A.S. - affermano Arbasetti (VAS) e Casagrante (Quartieri del Levante) - Dobbiamo concordare con il Presidente del nuovo sistema portuale che l'unica volta che è stata cambiata dal Consiglio di Stato una sentenza del T.A.R. è stato in occasione della ricollocazione delle marine.
Desideriamo precisare questo perché i cittadini dei quartieri adiacenti al porto commerciale avevano già, negli incontri nelle sedi dovute, concordato e sottoscritto la ricollocazione con l'Autorità Portuale.
Solo per la prepotenza della stessa, la quale ha rimesso tutto in discussione, i tempi si sono allungati ed hanno danneggiato lo stesso porto con i ritardi che si sono avuti e che sono ormai noti a tutti.
Ci piace anche ricordare alla nuova A.P. di Sistema del Mar Ligure Orientale che con il fallimento dei ruoli istituzionali e dei partiti politici, che scavalcano ormai da anni il confronto partecipativo, ai cittadini interessati rimane una sola arma per difendersi: il ricorso alla Magistratura.
Non ci sembra però giusto che questo diventi un percorso obbligato, anche perché diventa un onere per i cittadini stessi".
Arbasetti e Casagrande proseguono: "Per ciò che riguarda le decisioni del Consiglio di Stato esse non contemplano solo il progetto dell'ampliamento del Molo Garibaldi (che da anni impedisce che Calata Paita torni a disposizione della città) ma comprende anche la regolarità, prevista per legge, sull'attuazione della V.I.A. e sulle sequenze attuative nell'ambito 5, nell'ambito 6 e le mitigazioni funzionali preliminari e, quando saranno fatte, la loro accertata funzionalità (a tutt'oggi non lo è) prima di mettere mano alle banchine portuali.
Come sempre siamo certi che la Magistratura farà quanto gli compete nel migliore dei modi".