Meno di 3000 km di distanza tra La Spezia e Kharkiv.
Meno di 3000 km separano gli studenti dell’Istituto Capellini-Sauro della Spezia e gli studenti della scuola metropolitana di Kharkiv, la seconda città dell'Ucraina dopo la capitale Kiev e già capitale in passato.
Che cos’è una scuola metropolitana?
Se sei uno studente e vivi in Ucraina lo sai perchè vai a scuola in una stazione della metropolitana e non in un edificio scolastico. Infatti, per consentire agli studenti di proseguire i programmi nonostante la guerra, una stazione della metropolitana della città di Kharkiv è stata trasformata in istituto scolastico. Per consentire agli alunni di continuare a studiare, di continuare a vivere, le aule sono state allestite sottoterra. A realizzare la sistemazione di emergenza è stata l’amministrazione comunale della metropoli collocata a cinquanta chilometri dal confine con la Russia, un plesso-rifugio al riparo dai missili.
Giovani ucraini e giovani spezzini della stessa età, che si trovano a vivere in situazioni diverse a pochi chilometri di distanza, per la prima volta da quando è cominciato il conflitto, avranno l’occasione di dialogare insieme il 27 novembre in un incontro online organizzato dall’IIS Capellini-Sauro, con l’auspicio di promuovere l’inizio di una relazione duratura.
L’evento scolastico è stato promosso e agevolato dall’associazione italo-ucraina Heroiam Slava, a cui va un ringraziamento particolare. L’associazione, che ha sede alla Spezia ed è presieduta dall’avvocato Gabriele Dallara, ha favorito il contatto tra le due scuole grazie anche all'interessamento del giornalista Vladislav Maistrouk. Un contributo importante proviene anche dall'interprete Lesya Babiy, medico in Italia e originaria proprio di Kharkiv.
“Che cosa ti dà forza e speranza? Sai ancora immaginare il futuro? Come hai reagito alla notizia dello scoppio della guerra?”
Queste e tante altre domande sono state preparate dagli studenti per conoscersi, per capire, per raccontare la propria storia all’altro.
Parteciperanno alla lezione anche gli studenti ucraini rifugiati che si sono trasferiti alla Spezia dopo l’inizio del conflitto e che ancora frequentano l’Istituto.
L’incontro si inserisce all’interno del progetto pluriennale dell’IIS Capellini-Sauro Storie Sconfinate, che ha come obiettivo quello di approfondire il tema della migrazione, in questo caso una migrazione forzata dovuta alla guerra.
Spiega il Dirigente Scolastico Antonio Fini: "Il filo rosso di tutte le attività di Storie Sconfinate è la narrazione di storie che raccontano le persone, cercando sempre di fare lo sforzo di mettersi dal punto di vista dell’altro perché le storie degli altri sono anche le nostre. “Raccontami” è una parola bellissima perché significa “racconta a me” ma anche “racconta me”. E allora il 27 novembre iniziamo un nuovo racconto, un racconto di pace".
(Foto: Freepik)