I Carabinieri forestali della Spezia hanno individuato il punto da cui si sarebbe originato l’incendio che domenica scorsa ha interessato i boschi di Pitelli, più precisamente la collina in loc. Pomara, per un’estensione di circa 7 ettari.
Inizialmente le indagini si erano incentrate su un’area utilizzata come deposito di attrezzature industriali e più in generale sull’area che affaccia in via Terralba. In seguito, attraverso alcune testimonianze degli abitanti del luogo e l’acquisizione di filmati pubblicati su internet, è stato accertato che il punto di origine era sul lato opposto del bosco (sul versante ovest) e solo successivamente si è propagato al versante di via Terralba (versante est).
I forestali hanno anche prodeduto ad individuare l’andamento dell’incendio attraverso il mef (metodo delle evidenze fisiche), un sistema d’indagine che consente di individuare il punto di origine del fuoco, la sua propagazione e il mezzo che ha provocato l’evento attraverso le tracce e i segni che le fiamme hanno lasciato sulla vegetazione, sugli oggetti e sul terreno.
I presunti responsabili sarebbero due proprietari di un’area sulla collina che, la mattina di domenica, stavano abbruciando i residui vegetali derivanti dall’attività di ripulitura dei loro terreni nonostante sia vigente il divieto previsto dallo “stato di grave pericolosita’ per gli incendi boschivi”, emesso da Regione Liguria, che proibisce l’abbruciamento dei residui vegetali a distanza inferiore a 50 mt dal bosco.
I due soggetti si sarebbero quindi allontanati dai loro terreni credendo di avere spento il fuoco che invece, privo di controllo, si è velocemente esteso all'adiacente area incolta e quindi, favorito dal vento che ha creato anche fenomeni di “spotting fire” (salti di fuoco) e dalla presenza di numerosi rifiuti abbandonati anche infiammabili (pneumatici, frigoriferi con gas e plastiche), all'area boscata. Una porzione di terreni, all'interno della quale è stato individuato il cumulo di ceneri relative all'avvenuto abbruciamento di residui vegetali da cui si sono originate le fiamme, è stata posta sotto sequestro e i due indagati sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per il reato di incendio boschivo colposo. La pena prevista è la reclusione da due a cinque anni che può essere aumentata in quanto dall’incendio è derivato pericolo per gli edifici adiacenti e danno all'ambiente.