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Una panchina speciale nel cuore della Via dell'Amore In evidenza

di Anna Mori - E' stata costruita dai ragazzi del Cisita del corso "Operatore del Legno" guidati dal maestro d'ascia Francesco Buttà.

Percorrendo la Via dell'Amore appena riaperta al mondo, si incontra una panchina diversa dalle altre in un punto dove lo sguardo si perde sul blu dell'orizzonte del mare che sembra infinito. Una pausa ristoratrice per fare il pieno di bellezza.

E' la panchina costruita dai ragazzi del Cisita del corso "Operatore del Legno", guidati dal maestro d'ascia Francesco Buttà.

Un'opera che racconta di un'arte antica, quella della lavorazione del legno, distante anni luce dalle produzioni in serie, dove perizia, cuore e sensibilità si mescolano. La scelta del legno, la lavorazione seguendo le venature, che diventano protagoniste del manufatto e gli donano una bellezza elegante e armoniosa senza pari.

"La panchina nasce come 'capolavoro' di uno degli allievi - spiega il maestro d'ascia e docente Francesco Buttà - Quando frequentano il terzo anno di corso i ragazzi devono produrre un loro 'capolavoro' che viene portato all'esame. Alla parte finale del lavoro hanno poi contribuito un pò tutti i ragazzi, sette mani di vernice, per proteggere la panchina dalle intemperie. Il direttore Riccardo Papa ha accolto con entusiasmo la mia proposta di chiedere l'installazione della panchina sulla Via dell'Amore. La nostra richiesta è stata accolta e ora la panchina è stata posta in un luogo bellissimo, è davvero una grande soddisfazione".

Francesco Buttà ha spiegato che la panchina è stata sistemata in maniera tale da permettere l'accesso anche ad una carrozzina, in modo da far godere del bellissimo panorama anche persone con diversa abilità e ai loro accompagnatori.

"Questa non è una panchina - dichiara il presidente di Cisita Giorgia Bucchioni - O almeno, non è solamente una panchina che andrà ad adornare uno dei posti più belli del mondo. Nel suo legno lavorato, nelle sue gambe, in ogni parte che la compone, c'è la sintesi di tante forze del nostro territorio che hanno agito assieme. La forza della nostra tradizione, così legata al tramandare la sapienza del lavoro; poi la forza dei nostri giovani, la loro voglia e la loro tenacia. Infine tutto ciò che sa legare e coordinare queste forze".

"Ho enorme piacere perciò nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a ciò - prosegue Giorgia Bucchioni - a partire da Davide, alunno del Cisita che ha lavorato sulla panchina e il suo docente, il maestro d'ascia Francesco Buttà, che lo ha guidato con la consueta esperienza; quindi ringrazio il Comune di Riomaggiore, il Parco Nazionale delle  Cinque Terre e la Regione Liguria, per aver fortemente sostenuto il progetto, perchè, come detto, quella non sarà solo una panchina, ma una vittoria di tutti e del nostro magnifico territorio".

 

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