Dopo il periodo COVID, il mercato delle crociere è tornato a crescere. Nel 2023 sono stati quasi 32 milioni i crocieristi, un aumento del 7% rispetto al 2019. Le previsioni per il 2024 registrano un'ulteriore crescita, con una stima di oltre 35 milioni di passeggeri.
La crescita ha interessato anche l'impatto economico e occupazionale: il dato del 2023 registra 1,2 milioni di posti di lavoro, per il 2024 si prevede un ulteriore aumento.
La Redazione di Gazzetta della Spezia ha raggiunto gli spezzini Mattia Cerra, classe 1991, e Giacomo Carrodano, classe 1990, entrambi primi ufficiali a bordo di una nave da crociera Carnival e attualmente impegnati sul lavoro nelle acque americane. Abbiamo voluto conoscere più da vicino le loro storie.
Mattia e Giacomo, potete dirci su quale nave siete imbarcati al momento, quali sono i vostri ruoli e di cosa vi occupate nello specifico?
MATTIA: Attualmente sono imbarcato sul Carnival Jubilee, ammiraglia della compagnia di navigazione Carnival Cruise Line, varata nel dicembre del 2023. A bordo ricopro il ruolo di training officer e nello specifico mi occupo di sicurezza nave, formazione e addestramento di tutti i membri dell’equipaggio.
GIACOMO: Attualmente, come Mattia, sono imbarcato sulla Carnival Jubilee. La mia collaborazione con Carnival è iniziata nel 2011 come allievo ufficiale e al momento ricopro la posizione di primo ufficiale.
Quale percorso di formazione avete seguito per fare questo lavoro?
MATTIA: Dopo aver conseguito il diploma all’Istituto Nautico alla Spezia, ho dovuto seguire diversi corsi di formazione che sono necessari all'imbarco. Nel 2012, a seguito dl colloquio di lavoro, ho iniziato a navigare come allievo ufficiale di coperta.
GIACOMO: Una volta diplomato all'Istituto Nautico della Spezia, mi sono iscritto alle matricole di “gente di mare” della Capitaneria della Spezia, dopo aver sostenuto le prove di voga e nuoto. Successivamente, ho seguito i quattro corsi obbligatori per tutto il personale imbarcante: primo soccorso elementare, sopravvivenza e salvataggio, antincendio base e PSSR (Personal Safety and Social Responsabilities).
Una volta sbarcato, sostengo annualmente, e a scadenza di 5 anni, i refresh di tutti i corsi presso i centri di addestramento in Italia e non solo.
Cosa significa per voi il mare e il vostro lavoro?
MATTIA: Sin da piccolo il mare mi ha affascinato e appassionato, il mare è la vita, la voglia di scoprire nuovi mondi. Questo lavoro mi ha dato non solo la possibilità di affermarmi professionalmente, ma anche consentito di visitare nuovi luoghi, conoscere persone e culture.
GIACOMO: Sin da bambino ho sempre avuto una passione e un amore per il mare smisurata. Mi affascinavano le navi, non a caso scendevo quasi tutte le sere al porto per osservarle e guardare le loro manovre di arrivo o partenza. Per me il mare significa libertà. Fin da subito ho voluto intraprendere la carriera di bordo, conscio del fatto che non sarebbe stato assolutamente un lavoro facile. Parecchi mesi fuori di casa, lontano da famiglia e amici. Ricordo che quando ho firmato il primo contratto non ero proprio all’apice della felicità, se devo essere sincero, ma diciamo che ero poco più di un ragazzino (19 anni, da fare 20), per la prima volta sarei andato dall’altra parte del mondo, in un paese che non conoscevo assolutamente, una lingua che sapevo a livello scolastico o poco più ed è stata tosta non lo nego. Ora invece, nonostante non ci si abitui mai a lasciare casa per mesi, lontano dai propri affetti, diciamo che quantomeno conosco il mio lavoro e so cosa mi aspetta.
Avete l’opportunità di visitare i luoghi in cui vi fermate? Se si quale o quali luoghi vi sono rimasti nel cuore?
MATTIA: In questi anni ho visitato molte città e paesi in America, Caraibi, Messico, Bahamas e Europa e posso dire di aver scoperto dal vivo tutto quello che prima era solo un’immagine fotografica.
GIACOMO: Durante questi 13 anni con Carnival ho avuto la possibilità di visitare molti paesi. Le navi hanno come homeport (porto da dove inizia la crociera), porti principalmente americani, quindi negli anni ho avuto tempo e modo di visitare città come Miami, New York, Los Angeles, New Orleans, Galveston, Port Canaveral, Bahamas, quasi tutti i Caraibi, Messico, Honduras, Panama, Hawaii, Europa del Nord, Mediterraneo come Grecia e Turchia.
Le mete invece delle crociere che ricordo sempre con piacere sono San Juan di Porto Rico, Isole Turks&Caicos, Isole Vergini britanniche, Hawaii, Alaska, e l’Europa del nord (fiordi norvegesi, Islanda, Svezia).
Ovviamente non sempre riusciamo a visitarli tutti, poiché in alcuni porti si è impegnati al lavoro con esercitazioni con l’equipaggio, training, o altre attività che la nave svolge in porto. Tuttavia nel corso degli anni, essendo imbarcato per almeno 3 mesi su una nave che segue le stesse rotte, ho avuto modo di visitare posti nuovi che prima di allora vedevo solo come sfondi del computer.
C’è un aneddoto che vi è rimasto impresso?
MATTIA: Uno dei momenti più belli di questi 12 anni è stato quando nel 2014 ho conosciuto la mia dolce metà, mia moglie, Martina anche essa ufficiale di coperta e da lì non ci siamo più lasciati.
GIACOMO: Come aneddoto posso dire che ce ne sarebbe più di uno, ma forse quello che accomuna un po’ tutta la "gente di mare", potrebbe essere la cosiddetta “malattia del ferro”: una volta che sei stato a bordo per la primissima volta, risulta poi difficile lasciare questo lavoro. Diciamo che il testo della canzone “gente di mare” ci rappresenta al meglio.
Concludo dicendo che sotto certi aspetti questa professione è la più bella del mondo. Ti permette di girare mondo, ti fa crescere come uomo, e ti dà la possibilità di conoscere colleghi che poi diventano amici. Allo stesso tempo però, non è assolutamente facile essere lontano da famiglia e amici, passare festività in mezzo al mare, e tanti altri momenti importanti per te o qualcuno dei tuoi cari.