Questa mattina, alla presenza del Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini e della dirigente ai Servizi Culturali Rosanna Ghirri, Gionata Gesi, in arte OZMO, uno dei più affermati artisti italiani di arte pubblica, ha iniziato la realizzazione dell'opera all'ingresso del Rifugio Antiaereo Quintino Sella.
L'artista creerà un'opera in un luogo simbolo per la città, che ha permesso a tanti spezzini di trovare riparo dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, creando un’opera tagliata su misura sulla storia e il contesto urbano della nostra Città.
OZMO è un artista italiano che ha segnato il mondo dell'arte urbana e contemporanea con il suo approccio innovativo e multidisciplinare. Considerato un pioniere dei Graffiti e della Street Art, il suo lavoro combina pratiche e tecniche diverse, come il disegno, la pittura, i grandi murales e le installazioni con medium e stili eterogenei.
L’incontro di questa mattina con la stampa è stato anche l’occasione per l’artista di fornire alcune anticipazioni. “La problematica di realizzazione dell’opera è che il muro su cui verrà eseguita è costituito da una striscia sottile che corre tutto attorno all’ingresso della Galleria Quintino Sella - spiega OZMO - Evito di utilizzare le parole ‘murale’ o ‘dipinto’. Essendo una struttura tridimensionale, è piuttosto un’installazione pittorica, che per me è una sfida, ma anche una grande opportunità”
“La mia proposta - prosegue OZMO - seguirà l’andamento delle due pareti oblique laterali e del riquadro sopra all’ingresso della Galleria. Solitamente, invece, i miei lavori si sviluppano di solito in altezza e occupano cinque o sei piani di un edificio”.
Sui tempi di realizzazione Ozmo spiega che “l’opera verrà inaugurata il 24 aprile e sarà il risultato di un processo che dura da alcuni mesi. “Il lavoro di un’opera d’arte non inizia mai quando il pittore traccia la prima pennellata o lo scultore assesta il primo colpo di scalpello, ma prende l’avvio molto prima nella testa dell’artista. E’ un processo da esplorare. E così è stato per questa installazione”.
Ozmo condivide poi alcune riflessioni sulle proprie opere: “Definisco i miei lavori, opere di arte pubblica. Avendo una certa popolarità nel mondo della street art e dei graffiti, quello che cerco di fare, attraverso questi linguaggi, l’eredità dell’arte contemporanea e dell’arte pubblica, è una commistione tra tutti questi elementi”.
L’artista aggiunge: “Un artista si può valutare in base a quello che è il suo percorso, perché la singola opera può piacere o meno, oppure non sempre si può comprenderne il messaggio. E’ difficile che una singola opera possa dare le coordinate per capire la poetica e la ricerca di un artista. Sicuramente davanti ai ragazzi delle scuole avrò la possibilità di raccontare il mio percorso e magari di ispirare delle giovani menti alla carriera artistica”.
Il tema alla base di quest’opera sarà la pace “molto importante in questo momento. E’ una grande opportunità, ma è difficile affrontare l’argomento senza risultare retorici, didascalici. Non è facile. Il bello dell’arte è che finché l’opera non appare è sempre un salto nel vuoto” prosegue Ozmo, che conclude: “Un ringraziamento alle Istituzioni per aver creduto nella mia idea e per avermi dato la possibilità di creare questo ponte di speranza, tra quello che è stato e quello che sarà”.