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L'8 aprile 2020 il crollo del ponte di Albiano In evidenza

Proprio oggi riprende il processo.

Poco dopo le 10 dell'8 aprile 2020 un forte boato squassò Albiano ed il territorio circostante e tutti rimasero sconvolti da quello che videro subito dopo: il ponte che collegava le due sponde del Magra era collassato nell'alveo del fiume.

Fu solo per la concomitanza con la pandemia Covid ed il lockdown se il crollo non si trasformò in tragedia, come solo pochi anni prima, era avvenuto con il ponte Morandi a Genova. Per il lockdown, infatti, in quel momento sul ponte stavano transitando soltando solo due furgoncini a bordo dei quali c'erano solo i due conducenti. Nessuna vittima fortunatamente, ma uno di loro riportò serie conseguenze. 

Le due sponde del fiume Magra rimasero "separate", con ovvie ripercussioni sulla viabilità e l'economia, per poco più di due anni. I 30 aprile 2022, poi, l'inaugurazione del nuovo ponte: una struttura, che si trova poco più a monte di quella crollata, composta da 4 conci per una lunghezza totale di 288 metri.

 

Oggi, proprio nella ricorrenza dell'anniversario del crollo, presso il Tribunale di Massa-Carrara riprende il processo che deve stabilire le responsabilità sull'accaduto.

La Cna di Massa Carrara, che si è costituita parte civile nel processo, sottolinea: "Una rete viaria anche solo correttamente manutenuta secondo i normali criteri di diligenza e accuratezza (che ognuno applicherebbe anche solo alla propria casa) è indispensabile per la circolazione in sicurezza di persone e merci che sono componenti essenziali per lo sviluppo e la competitività della filiera produttiva, commerciale e logistica del nostro sistema economico. Bisogna inoltre considerare che il problema della sicurezza strutturale dei ponti e delle opere di attraversamento era ben noto perché dal 2013 al 2019, in tale periodo (quindi in epoca antecedente il ponte di Albiano Magra) ci furono in Italia ben 7 ponti crollati (con 49 vittime e 15 feriti) e questi fatti avrebbero dovuto fare riflettere e soprattutto doverosamente operare come loro dovere, chi, negli Enti proprietari-gestori delle strade e società concessionarie delle autostrade – conclude Cna Massa Carrara - ha compiti e responsabilità di vigilanza e sorveglianza di natura e rilievo notevolissimo per ogni aspetto umano, sociale ed economico".

 

 

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