«La pace sia con voi». Così il Signore risorto rivolge il primo grande saluto ai suoi discepoli riuniti nel Cenacolo. Un saluto che per noi assume in questi anni, e in modo particolare in questa Pasqua, un’importanza ancora più sentita. Il desiderio della pace emerge dal cuore degli uomini, ma vediamo come, almeno fino a questo momento, trovi grande difficoltà nel poter essere attuato. Nella fede del Signore risorto questa pace è ben più che un assenza di guerra. Se da una parte, infatti, esige la giustizia, dall’altra la supera con quella gratuità di misericordia che colui che è stato crocifisso usa per ogni uomo e ogni donna, di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Una gratuità che si fa perdono, un perdono che si fa esigenza di vita.
Anche se molti avvenimenti ci superano, e sono più grandi delle nostre forze, il Signore vivente garantisce la sua presenza in mezzo a noi: «Io sono con voi sino alla pienezza dei tempi». E’ una presenza che siamo chiamati a riscoprire nella concretezza della nostra vita. Un grande albero, infatti, nasce da un piccolo seme, e il piccolo seme chiede di essere gettato e curato di modo che possa svilupparsi in tutta la sua bellezza, Così il seme del Vangelo ci fa guardare verso un Orizzonte nuovo, che non ci distoglie dal cammino terreno ma anzi lo indirizza verso una luce che la sola nostra intelligenza non potrebbe cogliere; lo apre ad una speranza che neanche potremmo immaginare. La novità della Pasqua è la salvezza integrale dell'uomo. Il mistero della vita trova la pienezza in quella eternità per la quale siamo creati e nella quale siamo chiamati a entrare in comunione con Dio e con i fratelli. La speranza che si fa certezza, nella fede che anche il nostro corpo risorgerà e che potremo stare in comunione con Dio, con i fratelli con tutto il creato in una dimensione nuova si fa pertanto desiderio esigente di un cambiamento di vita. Se da una parte risuona il grande annunzio Pasquale «Il Signore è risorto! Sì è veramente risorto!», dall’altra mai può spegnersi quel primo annunzio che il Signore Gesù proclama fin dall’inizio del suo ministero pubblico: «Il tempo è compiuto, il regno dei cieli vicino, convertitevi e credete nel Vangelo».
La preghiera semplice, vera, perseverante e fiduciosa deve diventare il cuore delle nostre giornate. Le opere della carità saranno il segno tangibile che la vita nuova del risorto si manifesta in noi. Un lievito nuovo farà fermentare la nostra vita, non più lievito di malizia ma lievito di giustizia, misericordia, di perdono ricevuto e donato. Una gioia nella fede che illumina il nostro presente, risana il nostro passato, e diventa invocazione: «Vieni Signore Gesù». Ecco allora la speranza che si fa concretezza, la fede che si esprime nella carità, la vita che trova luce anche in un sentiero e in un cammino difficile e oscuro.
Come non ricordare tutti gli uomini, le donne, i bambini che soffrono nei vari scenari di guerra presenti nel mondo? Sia in quelle situazioni che giornalmente i mezzi di comunicazione portano alla nostra attenzione, sia in quelle che purtroppo cadono nel più profondo silenzio. Un pensiero particolare va poi ai cristiani in Terra Santa, testimoni di una presenza in quella terra dove «il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi». Possano sentire il conforto e il sostegno della nostra preghiera, certi che la luce di Cristo splende nelle tenebre, e «le tenebre non l’hanno potuta sopraffare».
Proprio in questa luce desidero estendere a tutti il mio personale augurio di una Santa Pasqua, in un ricordo reciproco nella preghiera, e nella certezza della parola che ancora una volta il Signore rivolge ad ognuno di noi: «Io sono la luce del mondo: chi segue me non cammina nelle tenebre ma avrà la luce della vita».
Luigi Ernesto Palletti,
vescovo
Le Messe del vescovo in occasione della Pasqua
Il vescovo Luigi Ernesto Palletti celebra oggi, alle 10.30, nella domenica di Pasqua, la Messa pontificale della Risurrezione nella cattedrale di Cristo Re, alla Spezia. Alle 18 celebra invece nella città vescovile di Sarzana, nella basilica concattedrale di Santa Maria Assunta.
(Foto: TeleLiguriaSud)