Come oggi, era domenica.
A Pisa, in via della Maddalena, al numero 38, nella casa di Giannetta Nathan Rosselli, primogenita di Sara, moriva Giuseppe Mazzini. Erano le 13 e 30.
I suoi occhi, che per primi avevano traguardato la Repubblica Italiana, quando l'Italia ancora non era, individuandone nel Popolo la sovranità, quando la dominazione straniera e l'assolutismo dei sovrani ancora umiliavano la nostra Gente, impedendone libertà e diritti, si chiudevano per sempre alle miserie di questo mondo, mentre il suo spirito ascendeva alla
gloria eterna dei Grandi che sola rende immortali.
Qualche tempo prima, nel corso del suo ultimo transito da Genova, per visitare la tomba della madre a Staglieno e congedarsi idealmente da lei, prima della definitiva ricongiunzione, che sentiva ormai prossima, ad una donna che gli aveva domandato, con la grazia ed il candore dei semplici, di spiegargli cosa fosse la Repubblica, Mazzini aveva così risposto: "La Repubblica è il governo nel quale il Popolo sceglie i più capaci e i più morali per amministrare gli interessi di tutti, nel quale, se quelli che furono scelti cambiano o traviano, il Popolo che li ha scelti li manda a spasso, perché la Repubblica è il governo sotto il quale
nessuno può rubare impunemente".
La Sezione A.M.I. "Maria Drago Mazzini " della Spezia, nel testimoniarne il ricordo, con indelebile ammirazione ed imperitura riconoscenza, affida queste poche parole, alla meditazione di ciascuno, affinché ogni Italiano possa ricavarne esempio e sprone,
necessari al progresso civile della Nazione e alla crescita morale del nostro Popolo.
Il suo sguardo, che dalla Foce di Marinasco spazia sulla Città e, al di là del mare, pare scrutare Roma, possa indicarci il cammino della virtù.
Ora e sempre!
Il Presidente
Professor Paolo Galantini