Niente carcere per Matteo Di Pietro, l’uomo alla guida del suv che causò l'incidente del 14 giugno che costò la vita a un bambino di cinque anni.
4 anni e 4 mesi: questa la condanna patteggiata da Matteo Di Pietro, il giovane youtuber che era alla guida del suv Lamborghini, preso a noleggio, coinvolto nell'incidente, avvenuto lo scorso 14 giugno a Casalpalocco, in cui morì un bambino di 5 anni e rimasero ferite la madre e la sorellina.
Dopo il parere favorevole della procura oggi il gip ha dato l'ok al patteggiamento. Le accuse nei confronti di Di Pietro, presente in aula e visibilmente commosso, sono di omicidio stradale aggravato e lesioni. Come confermato dall'avvocato Antonella Benveduti, Di Pietro non andrà in carcere.
Lo youtuber "ha espresso le sue scuse, il suo dolore", ha spiegato l'avvocato Benvenuti: "Ha riconosciuto nuovamente la sua responsabilità, come aveva già fatto nell'interrogatorio e ha espresso anche il suo desiderio di impegnarsi in futuro in progetti che riguardano la sicurezza stradale. Quindi un suo impegno sociale che lui stesso ha definito come 'obiettivo sociale'".
Di Pietro aveva noleggiato il bolide con l'obiettivo di "impressionare e catturare l'attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità", senza curarsi della sicurezza e della responsabilità e di conseguenza"a procedere ad una velocità superiore ai limiti indicati".
Nelle motivazioni, il giudice aveva indicato inoltre che gli altri passeggeri a bordo della Lamborghini "avevano più volte invitato a ridurre la velocità che percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 km/h".