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Controlli dei carabinieri sulle produzioni di vino DOP delle Cinque Terre, nessuna irregolarità riscontrata In evidenza

Rilevate solo lievi irregolarità formali di carattere amministrativo. Produzione superiore allo scorso anno.

La produzione dei vini a denominazione di origine protetta è un’eccellenza del territorio del Parco delle Cinque Terre, per questo i militari del Nucleo Carabinieri “Parco” Cinque Terre, talvolta coadiuvati dai colleghi del Reparto Carabinieri Tutela Agroalimentare di Torino, anche quest’anno, nell’ambito dei controlli nel settore vitivinicolo, hanno controllato l’intera produzione dei vini denominati “Cinque Terre “ e “Cinque Terre Sciacchetrà”, al fine di tutelare la produzione del vino DOP e con essa la conservazione, il restauro e la valorizzazione del paesaggio storico agrario caratterizzato dai tipici terrazzamenti.

I controlli dei Carabinieri forestali, effettuati a tutela del consumatore, sono finalizzati a contrastare le frodi ed evitare, in particolare, che uve o vino provenienti da altri territori vengano venduti fraudolentemente come DOP “Cinque Terre” e “Cinque Terre Sciacchetrà”. A tal fine, nel periodo autunnale, i militari hanno verificato che le uve utilizzate (rigorosamente della varietà Bosco, Albarola e Vermentino) siano effettivamente prodotte nel Parco Nazionale, e che la vinificazione sia effettuata in loco nel rispetto dei Disciplinari di produzione; hanno inoltre quantificato il vino prodotto nel corso dell’anno, verificandone la congruità con le superfici vitate presenti nel Parco ed accertando anche le giacenze dei prodotti degli anni precedenti, oltre che la quantità di uva posta ad appassire in luoghi ventilati, al fine di raggiungere un tenore zuccherino di almeno 17° alcol potenziali, limite necessario per la produzione del pregiato “Cinque Terre Sciacchetrà”, il cui prezzo al dettaglio varia da 100 a 400 euro circa al litro.

La costante attività di monitoraggio operata nel corso degli ultimi anni da parte dei Carabinieri forestali ha dato i suoi frutti, infatti nel corrente anno in nessuna delle aziende vitivinicole produttrici delle DOP (21 hanno vinificato il DOC e 16 selezionato le uve per lo Sciacchetrà) sono state riscontrate irregolarità; è stato accertato che nel 2023 il quantitativo di uve messe ad appassire per produrre lo Sciacchetrà (32.642 Kg) è stato di poco superiore a quello dello scorso anno (31.578 Kg) e che il quantitativo di vino bianco prodotto DOC “Cinque Terre” (264.595 litri) è stato di circa il 37% in più dell’anno precedente (208.124 litri).

Nella campagna vitivinicola corrente, i militari hanno effettuato un totale di 33 controlli, rilevando lievi irregolarità formali di carattere amministrativo, che hanno interessato comunque solo alcuni lotti di “vino da tavola”, quindi non certificato che, comunque, le ditte hanno già regolarizzato.

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