L'astensione dal servizio di mensa obbligatoria diurno è il primo passo della protesta che potrebbe portare la Polizia Penitenziaria spezzina al presidio ad oltranza fuori da Villa Andreino. La deadline è stata fissata al 15 gennaio. Se nulla cambierà, fanno sapere i sindacati, la protesta è pronta ad iniziare.

Le richieste avanzate dai principati sindacati del settore (Sappe, Sinappe, Osapp, Uil, Uspp, Cisl e Cgil) sono quelle di provvedimenti concreti volti ad assicurare l'integrità fisica degli agenti, comprese assunzioni di personale e l'adozione di misure nei confronti dei detenuti che si rendano protagonisti di atti viiolenti contro i poliziotti.

La situazione di difficoltà all'interno del carcere spezzino, così come di numerosi altri istituti penitenziari italiani, era stata più volte segnalata dai sindacati ma ad esacerbare ulteriormente gli animi sono stati tre episodi avvenuti negli ultimi giorni.

Tre aggressioni ad agenti avvenute in soli 16 giorni. Il primo episodio risale al 16 dicembre quando un agente venne colpito da una bastonata in testa dopo essere intervenuto in difesa di un detenuto che cercava di sfuggire dalla violenza di un altro carcerato. Per l'agente una prognosi di 7 giorni.

Stessa prognosi anche per il collega che il 22 dicembre sarebbe stato colpito da un detenuto perchè voleva farlo tornare nella sua sezione.

Il terzo episodio riportato dai sindacati è del 29 dicembre, ed in questo caso la prognosi per l'agente è stata di 6 giorni.

Sappe, Sinappe, Osapp, Uil, Uspp, Cisl e Cgil hanno espresso profondo rammarico per l'accaduto ed anche perchè nessun provvedimento è stato adottato nei confronti dei detenuti che si sono resi responsabili di tali azioni violente.