Gentile sindaco,
le chiedo scusa se per un attimo la distraggo dai tanti problemi che ha da affrontare per il benessere della nostra città, ma devo dirle che ha perfettamente ragione quando afferma che la ciminiera di Vallegrande va demolita come già sono state demolite le altre due che erano presenti presso lo stabilimento dell’Enel.
Certamente concorderà che la nostra ciminiera non ha lo stesso valore nè della torre Eiffel e tanto meno della torre di Pisa. Si tratta solo di un dispositivo per scaricare i fumi tossici e inquinanti emessi dalla combustione del carbone per produrre energia elettrica. Nonostante l’altezza che era stata prevista per allontanare i fumi che uscivano carichi di sostanze inquinanti, i fumi stessi, spinti dalle correnti e dai venti che scorrono nel nostro golfo, ricadevano sul territorio circostante producendo danni e gravi malattie ai residenti.
Non si tratta quindi di una testimonianza di archeologia industriale, ma semmai di un ecomostro che è molto meglio eliminare.
Non vale neanche l’idea di creare un punto di osservazione panoramico, per come è stata costruita. Non dimentichiamo che si tratta di una ciminiera, la cima non può essere facilmente raggiunta nè da scale nè tanto meno da un ascensore verticale. Comunque le spese necessarie non sarebbero coperte dal numero degli eventuali visitatori.
Concludendo, caro sindaco, la ciminiera di Vallegrande come stabilito entro il 2025 va demolita cosi come è stato per l’ultima ciminiera della Schell che una mattina di tanti anni fa dalla mia finestra ho visto crollare e adagiarsi al suolo.
Infine le voglio ricordare che anche la nostra città è fatta dalla sua storia e dai grandi cambiamenti che spesso non lasciano tracce. In altri casi le tracce non se ne vanno via tanto facilmente come, per fare un esempio molto attuale, i fumi emessi dalle navi crocieristiche respirati dai residenti che abitano vicino allo scalo.
La ringrazio per la cortese attenzione.
Lettera firmata