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San Bartolomeo: aperto il reparto dedicato alle cure intermedie In evidenza

di Marina Lombardi – Cure dedicate ai pazienti più fragili o cronici.

Riparte a Sarzana dopo il periodo covid, il reparto di cure intermedie con un nuovo setting assistenziale residenziale al San Bartolomeo destinato ai pazienti più fragili prossimi all’uscita definitiva dall’ospedale.

Le cure intermedie, le cosiddette Transitional Care, sono ormai affermate come punto cardine della sanità internazionale, poiché l’epidemiologia del mondo occidentale è legata all’invecchiamento, che richiede cure per acuti “si tratta di un reparto importantissimo” ha intatti affermato il Direttore Generale di Asl Paolo Cavagnaro. Questi letti permettono una dimissione accurata, più precisa cronologicamente, una presa in carico dei pazienti, prevalentemente anziani.

“In alcuni ospiti maggiormente compromessi sarà difficile tornare allo stato precedente la mattia ma intervenendo precocemente si cercherà di arrivare al massimo livello di autonomia possibile – prosegue Cavagnaro - poi ci sarà la dimissione a casa con assistenza domiciliare e se necessario una dimissione in una struttura residenziale socio sanitaria”. Abbiamo inoltre tempestivamente proposto a Regione Liguria di fare una struttura semplice dipartimentale che ci è stata concessa, e abbiamo già espletato il bando interno”.

I pazienti, prevalentemente soggetti cronici o fragili, resteranno indicativamente ricoverati tra i 15 e i 20 giorni all’interno del reparto che opera 24h24 nei giorni feriali e festivi. Oltre al percorso riabilitativo, all’interno del reparto è stato predisposto un modello organizzativo di presa in carico globale della persona il cui ruolo fondamentale è affidato al personale infermieristico. “Un progetto multidisciplinare di cambiamento organizzativo che prevede la presa in carico fortissima da parte dell’infermiere – ha affermato il dottor Franco Piu – un rafforzamento fra operatori e assistiti, un rapporto raccomandato da tutte le società scientifiche”. Ogni infermiere avrà al massimo 6 pazienti e la dotazione organica è predisposta con 1 Coordinatore infermieristico, 4 infermieri diurnisti, 12 infermieri turnisti, 2 fisioterapisti, 5 operatori socio sanitari.

Per seguire il nuovo modello organizzativo che prevede la relazione tra personale e paziente come principio cardine e segue una logica di assistenza ai bisogni della persona rispetto alla cura medica, la novità assoluta del reparto è la possibilità di far entrare anche i parenti, precedentemente interrotta ormai ovunque a causa della pandemia. La predisposizione del reparto infatti è stata pensata come un luogo aperto, dove gli spazi permettono la presenza dei visitatori, affinché i pazienti possano avere accanto le persone care.

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