Nel primo pomeriggio del 13 dicembre u.s. si è consumata un’aggressione ai danni di un poliziotto penitenziario, durante l’espletamento del proprio servizio. Un detenuto c.d. Art 21 (cioè che lavora all’esterno dell’Istituto), al rientro dall’attività lavorativa, ha colpito violentemente con un bastone alla nuca un Poliziotto Penitenziario “colpevole” solo di essere intervenuto per evitare la peggio ad un altro ristretto, barricatosi nella propria camera di pernotto per sfuggire alla furia inaudita ed ingiustificata del detenuto Art. 21.
Lo sfortunato Agente, soccorso nell’immediato dai colleghi che lui stesso aveva allertato, è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso cittadino, dimesso con una prognosi di trauma cranico e prognosi di gg 7. Il medesimo detenuto, il giorno seguente, si è barricato all'interno della propria camera detentiva ed è stato necessario un intervento dei Poliziotti Penitenziari con l’utilizzo di una smerigliatrice. Sabato 16 dicembre si è svolta la “Gara di cucina tra detenuti” che ha visto coinvolti due noti Chef locali, nonché i vertici della Magistratura spezzina e avvocati della camera penale. Durante lo svolgimento della stessa, un detenuto distruggeva con un manico di scopa le plafoniere della sezione proprio adiacente al luogo di svolgimento della gara. Nella medesima mattinata, inoltre, è stato rinvenuto un micro telefono cellulare sulla persona di un detenuto.
Appare evidente come il Personale di Polizia Penitenziaria della Spezia sia posto a enormi sforzi lavorativi per garantire sempre la sicurezza e il corretto svolgimento di tutte le attività trattamentali, ciononostante ci troviamo ancora una volta a denunciare che la Polizia Penitenziaria della Spezia è carente di personale, risorse e dispositivi di sicurezza. Un plauso per l’enorme sforzo compiuto dai Poliziotti Penitenziari della Casa Circondariale della Spezia non basta. E’ indispensabile dotare il Corpo di maggiori strumenti tecnologici e di un organico sufficientemente potenziato per poter implementare i controlli sui familiari dei detenuti che accedono per i colloqui e tutto il perimetro esterno dell’istituto oggetto di lanci di oggetti non consentiti e droga. Per il sindacato il Ministro della Giustizia e il nuovo Capo Dipartimento devono rivedere l'assetto organizzativo e le competenze del Corpo. L'attività deve essere supportata da nuclei antidroga e anti intrusione in ogni istituto.
La Polizia Penitenziaria deve essere altresì dotata di nuove apparecchiature tecnologiche per poter contrastare le comunicazioni con l'esterno da parte di detenuti che, come noto, mantengono rapporti con la criminalità e commettono reato secondo quanto stabilito dall’art. 391 ter del codice penale.
SAPPE Andrea MARINO
CGIL Giacomo TONAZZINI
CISL Ciro CAMPOLI
UIL Roberto CILENTO
SINAPPE Marco LADISA
USPP Guido PREGNOLATO
OSAPP Mario MARANO