In una giornata dedicata alla celebrazione dei diritti dell'infanzia, i giovani studenti di Monterosso al Mare hanno partecipato con entusiasmo all'evento organizzato dall'UNICEF in Consiglio regionale. L'evento, aperto dall'inno dell'UNICEF eseguito dal coro dell'International School of Genoa, ha evidenziato l'importanza della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia, firmata a New York il 20 novembre 1989.
Franco Cirio, rappresentante del comitato UNICEF Genova, ha sottolineato la necessità di dare voce ai giovani in un mondo segnato da conflitti: "Siamo qui per ascoltare i ragazzi e le ragazze, dare loro voce". L'aula ha visto la presenza di sindaci e rappresentanti dei consigli comunali dei ragazzi e ragazze di tutta la regione, con una rappresentanza di una dozzina di comuni.
I rappresentanti del Consiglio Comunale dei ragazzi di Monterosso al Mare hanno brillantemente evidenziato il loro impegno civico e sociale. Damiano, Laila, Achille, Elena, Katy, e Leonardo hanno condiviso le loro esperienze e progetti, dimostrando una maturità e una consapevolezza notevoli.
Tra le iniziative più significative, spicca il sostegno alla missione "Un raggio di sole" in Tanzania, con la raccolta di beni di prima necessità e la creazione di un calendario commemorativo. Altro progetto degno di nota è il museo virtuale dedicato alla cultura materiale di Monterosso, che ha esplorato la cultura contadina e si prefigge di approfondire le tradizioni marinare.
In un gesto di forte impatto sociale, i ragazzi hanno proposto la dedicazione di una piazza a Tina Anselmi, simbolo di parità di genere, esemplificando la loro capacità di influenzare positivamente la comunità. Altre iniziative hanno incluso miglioramenti infrastrutturali locali e campagne per la pulizia e il decoro degli spazi comuni.
Questi interventi hanno dimostrato come i giovani di Monterosso stiano attivamente plasmando il loro futuro, ponendosi come esempio di cittadinanza attiva e responsabile. La loro partecipazione all'evento UNICEF sottolinea l'importanza di includere le voci dei più giovani nei dialoghi su temi globali e locali.