Intervistiamo l’avvocato Andrea Montanari, presidente dell’associazione Eunomis e coordinatore del Gruppo Giuridico, Responsabile del Dipartimento Affari Legali Società Italiana di Medicina, Membro del Consiglio Direttivo presso SIM Società Italiana di Medicina, Co-fondatore e coordinatore presso Laeta ius network legale.
Si è tenuto di recente a Padova al convegno di Responsabilità Sanitaria (Ente formazione Pentesilea). È stata l’occasione con i colleghi relatori, giuristi e medici legali, per fare il punto delle migliaia di procedimenti legali pendenti per gravi danni alla persona da effetti avversi da vaccino anti Covid-19. In questa sede la sua relazione esponeva il tema “Il danno da effetti avversi da vaccino tra procedimento speciale indennitario e azioni civili ordinarie”.
Avvocato Montanari, danni e risarcimenti da effetti avversi da siero. A che punto siamo con i riconoscimenti nei tribunali italiani? E attraverso quali canali i cittadini si rivolgono a voi?
Premettiamo innanzitutto che la materia è estremamente complessa, dato che con questi profarmaci mRNA si aprono nuovi casi di studio, multifattoriali e inediti per la Medicina e quindi per la Legge.
Le persone danneggiate da vaccino (o presunte tali) arrivano a noi attraverso vari canali, uno è quello dell’associazione di cui sono presidente e coordinatore del gruppo giuridico, oppure dal canale dei medici della Società Italiana di Medicina, o da altre associazioni che sono prive di strutture legali, e ancora da privati cittadini.
Noi abbiamo sede legale a Bologna, ma assistiamo casi in tutta Italia. Il 90% dell’assistenza si svolge via remoto, ma per quanto riguarda i procedimenti indennitari Legge 210/92, tranne per la discussione del caso. Infatti noi diversamente da altri gruppi, mandiamo sempre un medico legale ad assistere il cliente davanti alla commissione medico ospedaliera; lo riteniamo fondamentale perché si determini con certezza il nesso da causalità tra inoculazione e danno alla salute e che venga sostenuto con la produzione di letteratura scientifica.
Quando un cittadino intenta una causa per ottenere un risarcimento per danno da profarmaco anticovid, quelli che chiamiamo vaccini, a quale ente chiede il risarcimento?
Dipende dal cliente. Di solito la persona danneggiata da vaccino anticovid arriva con l’idea di fare causa a tutti, in quanto parte lesa e spesso traumatizzata, poi insieme si fa un lavoro di selezione più consapevole degli obiettivi. A seconda di quanti soggetti si decide di citare in giudizio il rischio di soccombenza e i costi del processo aumentano in maniera esponenziale. Se mi limito a citare in giudizio il marchio Pfizer, per fare un esempio, ci sarà una procedura contro un colosso, mentre se decido di agire contro il Ministero della Sanità o il datore di lavoro del medico inoculatore, (cioè la Asl di riferimento) si intraprende un altro procedimento ancora, più realistico ai fini di un esito positivo.
Intanto le case farmaceutiche come Moderna e Pfizer stanno facendo quella che definisco una “corsa ai ripari”, pubblicando innumerevoli versioni aggiornate dei loro bugiardini nei quali vengono aggiunti effetti collaterali, ormai persino i decessi da miocardite o da altre gravi patologie cardiologiche.
Che percentuali di successo ci sono in queste cause?
In realtà non vi è ancora una casistica, proprio perché i processi sono in corso, non c’è stato ancora il tempo materiale dalla campagna vaccinale ad oggi, per far trascorrere i tre anni dalla somministrazione alla sentenza.
Per la stessa ragione inoltre non vi è ancora una banca dati nazionale o un archivio nazionale.
Qual è solitamente l’iter di queste cause?
I procedimenti indennitari vengono sempre valutati da un organo medico che dipende dal dipartimento di Medicina Legale che fa capo a sua volta alla Asl di riferimento dove è residente il soggetto che ha effettuato la vaccinazione. I casi dunque approdano alla Commissione medico ospedaliera solitamente a Nord, nelle città di Milano, La Spezia e Padova.
Per quanto riguarda invece le cause civili di risarcimento del danno sono iniziate ma nessuna è ancora arrivata a sentenza. In tema di provvedimenti sui procedimenti indennitari al momento abbiamo pubblicati solo due precedenti favorevoli: un caso di Padova e l’altro di La Spezia. Il secondo riguarda un caso condotto da noi insieme al dottor Giuseppe Barone con l’associazione Edward Jenner (costituita da medici legali e psicologi forensi che si occupano della certificazione dei nessi causali, compreso il danno psicologico). Si tratta di un danno di carattere cardiologico, una miocardite. Altri casi per i quali siamo ricorsi in appello davanti al Ministero della Salute sono casi di sclerosi multipla e neuropatie delle piccole fibre.
Come possono i cittadini rivolgersi a lei?
Possono scriverci all’indirizzo e-mail istituzionale della Società Italiana di Medicina, Dipartimento Legale che è Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per ciò che concerne tematiche medico legali. Se invece cercano un’assistenza prettamente legale possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ossia l’email del gruppo legale di cento avvocati dell’associazione Eunomis.
Cosa risponde a chi la accusa di “complottismo”?
In realtà devo dirle che nessuno mi accusa o ci addita con questa etichetta. Evidentemente viene recepito che il nostro lavoro è molto serio e documentato, e inoltre nella popolazione sta probabilmente crescendo la consapevolezza che ci sono amici, parenti e concittadini che hanno subito effetti avversi da questi prodotti.
In ogni caso il tema dell’immissione di un farmaco in commercio in Europa e in Italia e del sistema normativo inerente a questo, è di competenza legale e non medica, e quindi quando ho ricevuto qualche flebile contestazione (magari da parte di medici o di politici), ho sempre risposto che io mi confronto sul piano di contenuto e di merito delle norme e non sul piano di queste definizioni ideologiche.