Nella primavera scorsa, nel comune di Arcola, i Carabinieri forestali di Sarzana erano intervenuti a supporto dei colleghi della stazione Carabinieri di Arcola che stavano eseguendo una perquisizione all’interno di un capannone già da tempo attenzionato per verificare l’esistenza di presunte irregolarità ambientali. Al termine del controllo i Carabinieri accertavano, sia all’esterno che all’interno del capannone, la presenza di numerosi autoveicoli semidistrutti, di varie imbarcazioni, nonchè di varie tipologie di rifiuti speciali pericolosi sparsi e riconducibili ad una attività di autoriparazioni che risultava abusiva.
Venivano quindi attivati anche i militari del nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro della Spezia (NIL) e altre due pattuglie dei Carabinieri forestali. Infine si richiedeva l’intervento dei Vigili del Fuoco per accertare la regolarità e l’eventuale pericolosità dei numerosi fusti con sostanze infiammbili presenti nell’area.
Constatata l’assenza di autorizzazioni, il nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro sospendeva con effetto immediato l’attività, mentre gli altri militari sul posto si occupavano degli accertameni in materia ambientale, che portavano alla denuncia del titolare dell’impresa per il reato di gestione illecita di rifiuti.
Nel mese di giugno venivano sequestrate le attrezzature utilizzate nell’attività illecita: nello specifico si tratta di tre ponti di sollevamento veicoli, due carrelli portautensili contenenti attrezzature di pregio per meccanici e carrozzieri, carteggiatrici, idropulitrice, un carrello portautensili, due saldatrici industriali, banconi da lavoro ecc..
Al titolare dell’attività veniva elevata una sanzione per esercizio abusivo di attività di autoriparatore pari a euro 5.164 ed una seconda sanzione di euro 4.153 per non avere tenuto il registro di carico e scarico per rifiuti pericolosi.
A seguito di ulteriore sviluppo d’indagine, insieme al titolare dell’officina abusiva è stato denunciato anche un altro soggetto che in un altro sito, sempre nel comune di Arcola, ha realizzato un deposito incontrollato di rifiuti speciali anche pericolosi costituiti da 70 veicoli, 40 batterie ed un fusto con olio esausto. Infine venivano accertate all’interno dell’area operazioni di lavaggio di uno scafo e di un motore da imbarcazione con scarico abusivo dei liquami nella griglia delle acque piovane.