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Transizione e comunità energetiche, quale futuro? Ne ha parlato Legambiente In evidenza

di Ginevra Masciullo - Transizione energetica, autoconsumo collettivo e comunità energetiche verso la neutralità climatica. Il circolo Legambiente di Lerici ha organizzato un incontro per parlarne.

Il clima è al centro del dibattito pubblico, ma tra negazionismi e volontà di intervenire, spesso si fa fatica a parlarne in modo chiaro e a coinvolgere tutti sul destino del nostro pianeta.

Stefano Sarti, vice presidente regionale Legambiente, ha moderato l'incontro e ha introdotto l'argomento sottolineandone l'attualità: "La questione del clima da decenni all'ordine del giorno, necessità di mettere in pratica politiche a livello comunitario, l'Unione Europea sta discutendo per fare un ulteriore sforzo per ridurre le emissioni in modo determinante. In Italia, nonostante le energie rinnovabili siano ben sviluppate, rimangono alcune criticità che bisogna conoscere e affrontare -spiega Sarti- l'idea che viene spesso ribadita dagli attivisti è quella di fare qualcosa di globale, ma anche di locale, per questo è fondamentale intervenire anche come cittadini."

Il presidente del circolo Legambiente di Lerici Giovanni Cortellezze ha fornito alcuni dati relativi al Pnrr e ha sottolineato la necessità di fare scelte efficaci: "Le energie vanno messe a sistema con una visione a breve e medio periodo, ci siamo dati gli obiettivi che troviamo nell'agenda 2030 e per realizzarli abbiamo i fondi. All'Italia sono destinati 191 miliardi di cui 70 sono a fondo perduto, mentre gli altri sono a prestito, per questo abbiamo il dovere di spenderli bene, ridefinendo modelli di gestione delle tecnologie e attivandoci per realizzare le comunità energetiche." La comunità energetica va promossa, facilitata e proposta anche per piccoli gruppi.

Durante l'incontro è stata messa in evidenza la necessità di vedere coinvolte le associazioni e le istituzioni per facilitare il percorso verso i gruppi di autoconsumo, che possono essere anche composti da poche persone e che siano organizzati per gestire le procedure.

Proprio sulla gestione burocratica è stato incentrato l'intervento di Luca Damiani, avvocato e referente di Anaci, Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari. "Il Bonus 110% ha creato qualche difficoltà -spiega Damiani- avendo avuto il polso della situazione posso affermare che il problema del bonus sia stato il continuo cambiamento, alla fine purtroppo è diventato un provvedimento utile a chi aveva i soldi da anticipare per le spese, mentre per altri non è stato possibile utilizzarlo. La maggioranza degli italiani vive in condomini, se fossimo più autonomi energeticamente parlando sarebbe un bene. Tuttavia il condominio è un ente di gestione, ma non è un soggetto giuridico, quindi non può per esempio diventare socio delle srl, che sarà probabilmente la forma giuridica più diffusa per le comunità energetiche. Ci sarebbe necessità di chiarire questi aspetti che sono state già portate all'attenzione ma restano ad oggi senza risposta."

Le nuove generazioni saranno destinatarie e protagoniste delle scelte di oggi, per questo la trasformazione deve passare obbligatoriamente anche attraverso la scuola. La professoressa Lorena Caselli dell'Iis Capellini-Sauro ha condiviso con i presenti l'esperienza della scuola e un punto di vista sul ruolo che ricopre: "La nostra scuola è una realtà abbastanza rappresentativa, abbiamo 1700 studenti con corsi di studio che possono essere riferiti al tema della transizione ecologica e digitale, siamo noi stessi una piccola comunità. Il liceo quadriennale per la transizione ecologica e digitale ed è in rete con sette scuole italiane e alcune aziende private -spiega Caselli - e dà la possibilità agli studenti di fare campus estivi pagati dal privato, la scuola deve agire ma stare anche attenta all'azione dall'esterno, bisogna puntare al mantenimento della scuola pubblica ma con la collaborazione del privato come arricchimento di esperienze."

Ed è proprio sul tema delle comunità energetiche e dell'utilizzo degli spazi che interviene la professoressa Caselli: "Le scuole sono edifici di grandi dimensioni e possono diventare superfici da utilizzare, nella nostra provincia nei progetti finanziati c'è solo l'adeguamento sismico, si potrebbe però pensare anche di farle diventare un elemento chiave per promuovere nuove sensibilità, soprattutto perchè il clima è centrale anche all'interno della formazione e per loro natura le scuole sono luoghi di aggregazione distribuiti su tutto il territorio." Per garantire un futuro bisogna agire nel presente. La risoluzione di tante piccole criticità porterebbe ad un aumento di velocità nell'attuare la trasformazione che permetterà di raggiungere minori emissioni. La collaborazione fattiva tra enti ed istituzioni può portare all'avvio di progetti efficaci.

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