Ad organizzare l'iniziativa è il gruppo Terziario Donna Confcommercio che da molti anni si dedica alle donne e all'impresa al femminile, non dimenticando i problemi che il sesso femminile si trova ad affrontare. Lo spettacolo è stato costruito per dare voce a diversi modi di vivere la gravidanza e il senso di maternità, con particolare riferimento alla legge del 22 maggio 1978 con il quale viene garantito il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza.
Sul palcoscenico non verranno espressi giudizi, sarà infatti il pubblico ad ascoltare le storie di diverse donne, ad immedesimarsi nella loro situazione e a porsi la domanda "cosa avrei fatto se fossi stata in lei?" La scelta del teatro non è casuale.
Laura Porcile, gruppo Terziario Donna Confcommercio, ha spiegato: "Abbiamo scelto questo teatro perché è un gioiellino, un teatro all'italiana da poco restaurato. Purtroppo il Covid ha pesato tantissimo sul settore e ci fa piacere portare le persone a rivivere l'atmosfera di questo luogo."
Nello spettacolo, scritto e diretto da Maurizia Riccobaldi, cinque attrici (la stessa regista Maurizia Riccobaldi e Ariella Leri, Nadia Filosa, Sabrina Menini e Susanna Sturlese) raccontano frammenti di vita, talvolta drammatici, di donne che si sono trovate a scegliere.
A raccontare quale messaggio si voglia trasmettere è la scrittrice e direttrice Maurizia Riccobaldi: "Non vogliamo dare risposte certe o imporre visioni, vogliamo parlare di questo tema nella sua umanità e usando il nostro strumento: il teatro. Accendiamo i riflettori sul problema, ma lasciamo scegliere a chi ci guarda e ascolta." La serata non richiede prenotazione, basterà recarsi al botteghino una ventina di minuti prima dell'inizio. Il costo del biglietto è di 3 euro, l'intero ricavato sarà devoluto all'associazione "il Cedro" che si è occupata dei minori sbarcati dalla Geo Barents.