L'esposizione ordinata di fatti e avvenimenti riguardanti il confine italo-jugoslavo durante la Seconda guerra mondiale descritta dallo storico Davide Conti, unita al racconto della tragedia delle foibe e dell'esilio giuliano dalmata vissuta in prima persona dalla famiglia del docente relatore Alessandro Sopracase, fino alle domande rivolte dagli studenti per approfondire tutte le questioni poste sul tappeto.
È questa l'estrema sintesi della conferenza che l'Istituto Superiore 'Parentucelli Arzelà' di Sarzana ha dedicato alla celebrazione del 'Giorno del Ricordo', un evento posticipato dal 10 al 15 febbraio per motivi organizzativi, rivolto a tutte le classi terza, quarta e quinta dei tre indirizzi (liceale, economico e agrario), classi alcune in presenza, altre collegate online.
Il vicepreside Paolo Mazzoli ha aperto i lavori portando i saluti del dirigente Generoso Cardinale, ricordando la tradizione del 'Parentucelli Arzelà' nel celebrare la solennità istituita per rievocare l'esodo istriano e gli eccidi delle foibe subiti dalla popolazione italiana e, infine, invitando gli studenti alla riflessione, all'analisi critica e alla conoscenza oggettiva dei fatti.
Il docente Emanuele De Luca ha poi presentato lo storico e studioso Davide Conti, consulente dell'Archivio storico del Senato, impegnato in questi giorni in un tour nelle scuole italiane, autore di libri che mettono a nudo il fascismo, trattano le impunità dei criminali di guerra, inquadrano il terrorismo degli anni Settanta, motivo quest'ultimo per cui è consulente delle procure di Bologna e Brescia.
Conti ha trattato i temi del confine italo-jugoslavo mondiali proponendo una lettura ampia e complessa riguardante la costruzione delle identità collettive. Partendo dai crimini compiuti dal Fascismo contro le minoranze jugoslave dopo la Prima guerra mondiale. Arrivando a quelli dei Titini contro la popolazione italiana dopo la Seconda guerra mondiale. Sottolineando alla fine che i confini che hanno diviso le nazioni e i popoli oggi grazie all'Europa non esistono più.
Alessandro Sopracase, docente del Parentucelli Arzelà, ha portato all'attenzione dei ragazzi le vicende della sua famiglia, esule istriana nel dopoguerra e vittima delle foibe: dall'arresto del nonno mai più tornato a casa all'emigrazione forzata in Italia, dalla fredda accoglienza nel nostro Paese all'arrivo alla Spezia, fino alle battaglie culturali del padre, il compianto pittore Vittorio, contro ogni strumentalizzazione politica della vicenda.
Gli studenti hanno rivolto diverse domande a Conti improntate sull'atteggiamento poco propenso degli italiani al confronto con il passato, sul perché il tema delle foibe è rimasto a lungo insabbiato e sul ripudio della guerra trattato dalla Costituzione.
Proprio sui principi della legge fondamentale italiana, nata dall'antifascismo, Davide Conti ha chiuso la lezione. E lo ha fatto con queste parole finali: "L'entrata in vigore della Costituzione ha offerto agli italiani di scegliere cosa diventare, di essere donne e uomini della Repubblica in grado di decidere il proprio destino, di riconoscersi cittadini nella pluralità e nella democrazia".