La rete delle associazioni che ha dato vita al presidio settimanale che si tiene ininterrottamente dall'inizio della guerra in Ucraina sotto lo slogan "Cessate il fuoco - Se vuoi la Pace prepara la Pace" dà appuntamento a lunedì 31 ottobre, come al solito, alle 18:00 in Piazza Mentana alla Spezia, per il presidio nella forma di assemblea aperta.
Questa volta sarà l'avvocato Rino Tortorelli, presidente di Cittadinanzattiva-Tribunale del malato, a condurre l'assemblea aperta sul tema: "Più buona Sanità per tutti i cittadini, meno armi per tutte le guerre".
"Da mesi, in questi nostri presidi settimanali, assieme a tante altre città italiane continuiamo a supportare gli appelli di Onu e Papa Francesco per un deciso intervento diplomatico che ponga una tregua al conflitto e ne scongiuri l'escalation - spiegano gli organizzatori - Non si è ottenuta fin qui una risposta adeguata e riteniamo quindi che sia dovere di tutte le componenti delle comunità locali rilanciare un grido di allarme e di richiesta di cessazione delle ostilità, proprio quando gli eventi sembrano trascinarci verso un conflitto allargato".
"Sabato 21 ottobre- aggiungono - anche alla Spezia si è tenuta una partecipata manifestazione nell'ambito della mobilitazione diffusa promossa da "Europe For Peace" tra il 21 e il 23 ottobre che hanno coinvolto oltre 30.000 persone in più di 100 città italiane. A testimonianza del grande sostegno dell'opinione pubblica italiana a processi di pace che si concentrino sull'apertura di dialogo e negoziato, creando veri spiragli di Pace. Ora ci prepariamo alla manifestazione nazionale a Roma per il prossimo 5 novembre indetta da Europe for Peace su una piattaforma condivisa il cui cuore recita: "L'Italia, l'Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l'escalation e raggiungere l'immediato cessate il fuoco" e inoltre: "Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l'economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso".
"Ma ancora prima - concludono - il 4 novembre, ci apprestiamo a celebrare "NON FESTA MA LUTTO". E' uno slogan, ormai antico, del Movimento Nonviolento. Mai una guerra può essere ricordata con una "festa", perché ogni guerra è un "lutto" per l'intera umanità. La data del 4 novembre viene esaltata con continuità dal fascismo fino ad oggi, per richiamare l'unità dell'Italia sotto il segno della guerra e dell'esercito: "Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate" nell'anniversario della fine di un tragico conflitto che costò al nostro paese un milione e duecentomila vittime. Nella prima guerra mondiale si usarono per la prima volta armi di sterminio di massa. Per la prima volta si bombardarono le città. Nelle guerre di oggi- tragica attualità - sono principalmente i civili a morire; le nuove armi sono sempre più micidiali. Quanto ci costano oggi le spese militari italiane? Quali armi costruiamo ed esportiamo? Quale il ruolo dell'Italia nelle guerre che incendiano il mondo? Se davvero vogliamo onorare i morti di ieri dobbiamo impegnarci oggi contro le guerre e la loro preparazione. Solo la Nonviolenza salverà l'umanità".
I promotori
ACLI, ANPI, ARCI, Archivi della Resistenza, Articolo 1, Associazione Culturale Mediterraneo, Associazione Amici di Padre Damarco, Associazione di solidarietà al popolo Saharawi, Associazione Murati Vivi, Chiesa Battista, Chiesa Metodista, CGIL, Circolo Pertini, Cittadinanzattiva-tribunale per i diritti del malato, Comitato Acqua-benecomune, Comitato 8 marzo, Emergency, Gruppo di Azione Nonviolenta, Informazione Sostenibile, Legambiente, Magazzini del mondo, Non una di meno, Libera, Rifondazione Comunista, Unione Donne Italiane, Unione degli Studenti.