È stato presentato questa mattina presso il palazzo della Prefettura della Spezia, l’accordo del “Protocollo d’Intesa per il contrasto a fenomeni di sfruttamento lavorativo intermediazione illecita di manodopera nel settore della nautica da diporto”. Il protocollo era stato sottoscritto lo scorso 28 aprile dalla Prefettura della Spezia, Confindustria La Spezia, Autorità di Sistema Portuale del Mar ligure Orientale, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Asl 5 Spezzino, Inps e Inail territoriali e Organizzazioni Sindacali.
I destinatari delle attività saranno sia i dipendenti che si occupano della gestione degli appalti e delle attività di verifica, sia i dipendenti stranieri delle aziende, i quali risultano spesso i soggetti più esposti a fenomeni di sfruttamento. “Il percorso è iniziato nel 2020 con il protocollo contro il caporalato - spiega il Prefetto della Spezia Maria Luisa Inversini - che si articolava su due step fondamentali: la formazione delle imprese e delle persone che devono applicare una normativa, spesso complessa, e la formazione dei lavoratori”.
In occasione della Settimana europea della Salute e della Sicurezza sul lavoro, la Prefettura della Spezia ha coordinato l’avviamento delle attività previste dal protocollo d’intesa, che partiranno dal mese di novembre. Si tratta di una collaborazione tra pubblico e privato, volta a favorire un percorso di integrazione dei lavoratori stranieri sul territorio in Provincia della Spezia. Il protocollo è stato attuato al fine di “prevenire il ripetersi di fenomeni che possono danneggiare il mondo dei cantieri, fiore all’occhiello dell’economica spezzina”, ha dichiarato il Prefetto.
Si tratta quindi di un percorso formativo finalizzato a fornire ai lavoratori stranieri che operano all’interno della filiera della nautica, in particolare nelle aziende cantieri San Lorenzo e Baglietto, una formazione riguardo al tema dei diritti e doveri dei lavoratori, e della sicurezza sul lavoro. Grazie ai fondi stanziati dal Fondo FAMI (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione), e la collaborazione con la Cooperativa sociale Mondo Aperto, i corsi verranno erogati alla presenza di un mediatore interculturale, così da creare una comunicazione quanto più possibile efficace, in fase di formazione.
È inoltre prevista l’apertura di sportelli di mediazione interculturale, che all’interno delle stesse aziende forniranno un supporto fisso per i lavoratori stranieri, volto ad agevolare la comunicazione tra persone di lingue e culture differenti, fornire assistenza e orientamento ai servizi territoriali e favorire la fruizione dei servizi pubblici.
Il procedimento riguarda in un quadro più ampio, un percorso d’integrazione e di inserimento del personale straniero non solo in azienda, ma anche all’interno del territorio spezzino. La comunità bengalese, che da più di dieci anni a questa parte si è moltiplicata, ha instaurato nel territorio radici familiari che oggi fanno parte della società spezzina, fruendo a tutti gli effetti dei servizi della città, dall’attività lavorativa dei genitori, alla formazione scolastica dei figli. Il protocollo si prepone di costruire una cultura del lavoro, nella quale vengono spiegati i propri diritti e i doveri per mettere fine allo sfruttamento lavorativo.