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"Slargo Franco Marmori" e "Belvedere Simone Boccanegra" ricordano due uomini importanti per La Spezia In evidenza

di Anna Mori - Sono stati intitolati questa mattina. Il primo si trova in via XX Settembre a fianco all’Accademia Lunigianese di Scienze Giovanni Capellini; l'altro in via XXVII Marzo di fronte al castello San Giorgio.

Questa mattina due aree della città sono state intitolate a Franco Marmori architetto e storico spezzino e a Simone Boccanegra Doge genovese, due cerimonie per ricordare due figure illustri che, in momenti diversi e in modo diverso, sono state importanti per la storia della nostra città.

In particolare l’Amministrazione comunale, rappresentata dal Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini e dall’assessore alla Toponomastica Maria Grazia Frijia, ha intitolato a Franco Marmori lo slargo in via XX Settembre a fianco dell’Accademia Lunigianese di Scienze Giovanni Capellini, di fronte all'ingresso dell'ascensore e a Simone Boccanegra l’area di via XXVII  Marzo dove arriva l'ascensore, di fronte all'ingresso del castello San Giorgio.

Nel corso della prima cerimonia, il Sindaco Pierluigi Peracchini ha voluto ricordare l’importanza della figura di Franco Marmori per la nostra città: “Ci sono momenti come questi dove una città rende onore ad una figura importante e alle tante passioni che Franco Marmori ha incarnato durante la sua esistenza. Ci ha insegnato a studiare e ad approfondire, a trovare il bello nelle cose, a cercare di recuperare parti della nostra storia. Quanto ci ha lasciato deve essere per le generazioni future un esempio fecondo”.

Peracchini ha poi aggiunto: “Siamo vicini alla ‘sua’ Accademia, un luogo di scienze, in questo anno dove andiamo a celebrare particolarmente la figura di Giovanni Capellini, è ancora più significativo dedicare questo luogo a Marmori. Grazie alla famiglia Marmori e all’Accademia Capellini per il percorso fatto e per quanto si potrà ancora fare studiando per ricordare il percorso di Franco Marmori, un lavoro pluridisciplinare molto importante per la nostra città”.

Il figlio di Franco Marmori, Renato, visibilmente commosso ha tracciato un ricordo del padre: “Quando devo parlare di mio padre mi emoziono, però oggi ho detto ai miei fratelli che avrei voluto parlare io. Oggi è una giornata importante, noi lo abbiamo nel cuore e mi fa piacere che la città riconosca i meriti di nostro padre. Ne siamo profondamente grati perché riteniamo che fosse una persona importante, penso che tutti sappiano quanto lui amasse la sua città e quante cose abbia fatto per valorizzarne la storia e determinati aspetti architettonici. Oggi inizia il centesimo anno della vita di nostro padre e come succede per tutti i compleanni, è bello fargli un regalo. E noi accettiamo quello che la città della Spezia ha voluto riconoscere e come famiglia ringraziamo sentitamente”.

Franco Marmori è nato alla Spezia il 31 maggio 1923. Si è laureato in Architettura presso l’Università degli Studi di Firenze. E’ stato Professore Associato in Architettura degli Interni presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Genova fino al 1996 e docente di Composizione nautica presso la Scuola Diretta a Fini Speciali per la progettazione della Nautica da Diporto dell'Università degli Studi di Genova, con sede alla Spezia fino allo stesso anno.

Numerosi i ruoli di rilievo ricoperti: Esperto nella Commissione Regionale per la compilazione degli elenchi delle Bellezze Naturali della Provincia della Spezia, Ispettore Onorario della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Liguria, Membro della Commissione Diocesana per l'Arte Sacra, Presidente dell'Azienda di Promozione Turistica della Spezia negli anni 1994 e 1995, Membro del Consiglio di Amministrazione del Parco Regionale Montemarcello-Magra fino al 2002, più volte Presidente o Membro di Commissioni Universitarie per Dottorati di Ricerca e per Ricercatori Universitari.

Accademico dell'Accademia Lunigianese di Scienze Giovanni Capellini della Spezia (Classe Scienze Storico Morali), nel 1988 ne è diventato anche Vice Presidente sotto la presidenza di Augusto Ambrosi prima, e di Domenico Bevilacqua poi.

Franco Marmori è stato anche autore di oltre cinquanta pubblicazioni, di cui numerosi saggi sul patrimonio artistico e ambientale della nostra città e di tutta l'area ligure.

La seconda cerimonia di intitolazione ha poi avuto luogo nella piazzetta dell’ascensore di fronte al Castello San Giorgio, che è stata intitolata a Simone Boccanegra.

“Come amministrazione abbiamo voluto mettere al centro il recupero della nostra storia e della nostra identità – ha dichiarato il Sindaco Pierluigi Peracchini – Abbiamo iniziato con un percorso che va dalla metà dell’800 in poi con le fortificazioni. Ora stiamo cercando di riscoprire la storia un po' misteriosa del Medioevo. Anno 1343, Simon Boccanegra Doge di Genova, riconosce la nostra Podesteria, gli conferisce autonomia amministrativa, nasce così la nostra futura città. Per noi quindi è importante dedicare questo luogo a lui in un luogo scelto dalla Commissione in modo oculato perché da qui si vedono varie frazioni che all’epoca hanno formato la Podesteria. Penso che sia importante riconoscere a Simon Boccanegra il ruolo che ha avuto nella formazione della nostra città”.

“Speriamo che presto possa essere inaugurata anche dal punto di vista interattivo la storia della Spezia dal Medioevo in poi – ha aggiunto Peracchini – nel rifugio antiaereo della Scalinata Quintino Sella, dove i lavori stanno proseguendo, a causa della guerra, con qualche ritardo. Speriamo di poter aprire presto la galleria alla città e a tutti i turisti”.

Simone Boccanegra è stato il primo doge a vita della Repubblica di Genova ed è conosciuto in Italia e all’estero soprattutto perché a lui è dedicata un’opera lirica di Giuseppe Verdi.

Era il primo aprile 1343 quando il sindaco spezzino Benedetto Perdomo, nella veste di procuratore degli uomini della Spezia, Tivegna, Isola, Vesigna, Follo, Bastremoli, Piana Battolla, Valeriano e Marinasco chiese al Doge l’istituzione di un capoluogo di podesteria alla Spezia che, staccandosi da quella di Carpena, conservasse tutte le franchigie e le immunità godute sotto la precedente giurisdizione. Il doge della Repubblica, riconoscendo come “devoti e fedeli al Comune di Genova” gli uomini delle università richiedenti, istituì, nonostante le vive opposizioni dei carpanesi, la Podesteria della Spezia staccandola da quella di Carpena.

Primo podestà, carica che sarà sempre affidata a membri di illustri famiglie della repubblica, fu nominato Allegro Bianco.

La podesteria di Carpena cessò di esistere nel giugno del 1371 e il suo territorio, che comprendeva diverse frazioni oggi appartenenti al nostro comune (Pegazzano, Biassa, Fabiano, Campiglia), nonché Carpena, Castiglione, Polverara, Sorbolo e Carnea, venne incorporato nella podesteria della Spezia.

Il doge Simone Boccanegra, uomo autoritario, volitivo e pratico, esponente del minor patriziato genovese detto dei popolari, è stato quindi colui che ha riconosciuto l’importanza della nostra città nell’ambito della Repubblica dandogli il ruolo di capoluogo di Podesteria fin dal 1343.

 

 

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