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Arrivato in Ucraina un secondo autotreno di aiuti spezzini In evidenza

Tutto si è svolto in modo regolare e la merce, arrivata a destinazione, è stata messa a disposizione delle Caritas polacche.

Un secondo carico di aiuti per le popolazioni dell’Ucraina, partito da Santo Stefano Magra giovedì scorso, è arrivato la sera dopo nella cittadina polacca di Widna Gora, nei pressi del confine ucraino. Si tratta degli aiuti raccolti nelle ultime settimane dalla Caritas diocesana della Spezia - Sarzana - Brugnato, dopo che un altro camion era già stato inviato attorno alla metà di marzo.

Mentre il primo camion (in termine tecnico si chiama “centinato”, nome che indica il sistema di copertura e di protezione del carico) era stato messo a disposizione della Caritas dalla ditta Laghezza, il secondo è stato invece fornito, sempre a titolo gratuito, dalla Tarros.

A bordo ha preso posto, oltre all’autista, la volontaria della Caritas spezzina Caterina Turco. Tutto si è svolto in modo regolare e la merce, arrivata a destinazione, è stata messa a disposizione delle Caritas polacche, che provvedono poi a distribuirla in parte ai profughi già in territorio polacco e soprattutto a farla pervenire oltre frontiera, in territorio di guerra.

La generosità delle offerte, provenienti da parrocchie, associazioni e famiglie, ha consentito l’invio di ben trentatre 33 bancali misti di generi alimentari, di prodotti per l’ infanzia e di farmaci, oltre ad un centinaio di sacchi di indumenti e coperte.

Tra le coperte, protetta in un apposito contenitore, anche un vero e proprio “cimelio”. Si tratta di una coperta che, nelle fase finali della seconda guerra mondiale, era stata consegnata dai soldati alleati ad una famiglia di Carrara. Tra i componenti di quella famiglia c’era la signora Rosa, ancora vivente, alla bella età di 101 anni.

Proprio lei, raccogliendo l’invito dei giovani cattolici della sua parrocchia, ha voluto donarla agli ucraini. E’ stata così preparata una scritta di accompagnamento, che è la seguente: “La storia si ripete. Si ripetono le guerre ma anche i gesti di pace e di speranza. Questa coperta è appartenuta alla signora Rosa, di Carrara, che a 101 anni ha risposto all’iniziativa di raccolta promossa dalla Pastorale giovanile e Caritas della diocesi di Massa Carrara Pontremoli.

Nel pacco che ha preparato ha voluto mettere anche la coperta consegnatale dagli americani durante la Seconda guerra mondiale. Ora servirà per un’altra guerra, coprirà altre persone che stanno vivendo lo stesso dramma”.

All’invio degli aiuti ha infatti collaborato, con quella spezzina, anche la Caritas della vicina diocesi apuana. Per quanto riguarda le prossime settimane, la raccolta di generi di prima necessità prosegue. Una parte di quanto donato sarà destinata ad eventuali (e sempre più probabili) arrivi di profughi, da alloggiare nelle strutture della Caritas o in altre messe a disposizione dalla prefettura.

Sinora, infatti, i profughi giunti in provincia della Spezia, in tutto circa duecento, sono stati ospitati in famiglie, quasi sempre di parenti o di amici presenti sul territorio, ma è prevedibile che il flusso aumenti nelle prossime settimane, e a questa eventualità ci si sta preparando. Il direttore della Caritas don Luca Palei e i suoi collaboratori stanno dunque predisponendo diverse ipotesi di scenari ai quali far fronte, grazie anche all’esperienza maturata in precedenti casi di arrivi di profughi o migranti in numero consistente.

Chi intende donare aiuti può rivolgersi alla propria parrocchia oppure ai centri di ascolto della Caritas alla Spezia e a Sarzana. Il centro di raccolta logistico di Vincinella, nel comune di Santo Stefano Magra, provvederà a custodire quanto pervenuto, per poi distribuirlo secondo le esigenze. Non si esclude, ovviamente, l’invio nelle prossime settimane di nuovi camion al confine tra Polonia ed Ucraina.

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