Con l'obiettivo di frenare la crescita dei contagi e di evitare che la pressione sugli ospedali salga eccessivamente, pregiudicando anche le cure per altre patologie, il Consiglio dei Ministri, mercoledì 5 gennaio, ha approvato un decreto legge che introduce nuove misure per fronteggiare la pandemia da Covid 19.
Per la prima volta, dopo l'obbligo di vaccinazione per alcune categorie professionali, la misura viene estesa ad una fascia di età. Il decreto legge, infatti, introduce l'obbligo vaccinale per chi ha più di 50 anni o li compie entro il 15 giugno. Si tratta della popolazione che ha il più elevato rischio di sviluppare una malattia grave e di avere necessità di ricovero nel caso in cui contragga il virus.
Per tale fascia di popolazione il vaccino diventa pertanto un obbligo e dal 15 febbraio sarà imprescindibile anche per accedere al proprio posto di lavoro.
Chi non si vaccinerà sarà considerato assente ingiustificato dal lavoro e, pur mantenendo il proprio posto, dovrà restare a casa, ovviamente senza stipendio.
Inoltre, l’obbligo vaccinale è stato esteso al personale universitario, in questo caso senza vincoli legati all'età.
Green Pass
Il decreto prevede inoltre l'estensione dell'uso del Green Pass.
Il Green Pass base, ovvero quelo che si ottiene con la vaccinazione, la guarigione dalla malattia o un tampone negativo, diventa necessario per accedere ai servizi alla persona, ai pubblici uffici, a poste e banche e ad attività commerciali (fatte salve alcune eccezioni che saranno indicate in un apposito elenco, per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali).
Scuola
Cambiano anche le regole per la gestione dei casi di positività nelle classi e variano a seconda del livello di istruzione.
Nella scuola dell'infanzia è prevista la sospensione delle attività per 10 giorni in presenza di un caso di positività.
Con un caso di positività nella scuola elementare, invece, l'attività in classe prosegue, effettuando subito un test antigenico rapido o molecolare, test che sarà ripetuto dopo cinque giorni.
In presenza di due o più positivi, la classe andrà in DAD per 10 giorni.
Nelle scuole medie e superiori, con un caso di positività è prevista l’auto-sorveglianza e l’uso delle mascherine FFP2.
Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto-sorveglianza e l’utilizzo di mascherine FFP2 in classe.
Con tre casi nella stessa classe è prevista la DAD per dieci giorni.