Duecentocinquantamila euro per il sostegno a detenuti, persone in esecuzione penale esterna e minori sottoposti a provvedimenti penali, per migliorare la qualità della vita nelle sette carceri liguri di Genova Marassi, Genova Pontedecimo, Savona, Imperia, Chiavari, La Spezia, Sanremo.
Sono stati stanziati oggi dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore al welfare, Lorena Rambaudi. L'iniziativa prevede il miglioramento della qualità della vita in carcere attraverso corsi di pittura, attività sportive, lezioni di musica, di supporto psicologico per coloro che hanno figli, di sostegno alla genitorialità per le donne detenute con bimbi piccoli, di mediazione penale minorile tra la vittima e il minore autore del reato con il supporto di personale qualificato, per accompagnare i detenuti e i minori, in esecuzione penale, al reinserimento nella società. Il progetto si prefigge anche l'accoglienza abitativa per consentire ai detenuti, in permesso premio senza domicilio, di avere a disposizione un alloggio nella Casa Mandela a Genova. Tutto il progetto è gestito dalla "Rete che unisce", un associazione temporanea di scopo che ha come capofila il consorzio Agirà di Genova ed è formata da 28 enti del terzo settore. "Dopo la positiva sperimentazione dello scorso anno – ha spiegato l'assessore Rambaudi – proseguiamo l'offerta dei progetti sociali sulle carceri, attraverso i patti di sussidiarietà, un metodo per utilizzare al meglio le risorse economiche e professionali a disposizione, evitare sovrapposizioni e sostenere la collaborazione tra enti. Un'esperienza tutta ligure, seguita con attenzione anche a livello nazionale, che dimostra la ricchezza del rapporto tra pubblico e settore non profit nel nostro territorio".