"Venerdì 3 dicembre il movimento PalmariaSI MasterplanNO, dopo un ampio giro di incontri con le forze politiche, ha presentato le idee progettuali che vorrebbe guidassero una vera e giusta riqualificazione dell'isola Palmaria", così in una nota il movimento Palmaria Si Masterplan No.
"L'incontro è stato seguito anche via web da molte persone, associazioni e partiti che non hanno potuto partecipare anche in ragione delle restrizioni dovute al Covid19. Sono stati inviati apprezzamenti e incoraggiamenti anche dalla sede locale del FAI, che ha seguito con interesse tutto l'incontro".
"La pandemia ha portato una nuova consapevolezza, un nuovo modo di vedere e di realizzare le trasformazioni di cui il nostro territorio ha bisogno per imboccare una nuova strada che riesca a coniugare rispetto dei beni che la natura ci offre e desiderio di conoscenza e di svago per noi e per le future generazioni".
"Il movimento ritiene che sia giunto il momento di rimettere in discussione quanto il Masterplan propone alla luce di questi nuovi indirizzi che il piano nazionale di ripresa e di resilienza propone e incentiva. Crediamo che sia necessario un confronto trasversale che metta da parte le divergenze politiche e le posizioni preconcette e converga su una progettualità attenta a non svilire le preziose risorse che l'isola Palmaria offre ai residenti, agli studiosi, ai turisti che vi approdano durante la bella stagione".
"Le nostre proposte progettuali ruotano intorno ad un vero funzionamento del Parco, così come succede in altri casi, che riescono a coniugare le diverse esigenze portando avanti progetti di recupero e riuso, di percorsi virtuosi che riescono a mettere in moto un volano importante per la rivitalizzazione dell'area e per la creazione di lavoro qualificato e duraturo".
"Proponiamo un osservatorio del paesaggio del Mediterraneo, così come si propone a livello del Consiglio Europeo, che vedrebbe impegnati nello studio docenti e studenti di tutto il bacino, comprese le Università spagnole, francesi e della costa nord del continente africano. Proponiamo una ricettività di basso impatto, in modo da offrire alloggio, ma da non gravare sui delicati equilibri che l'ambiente richiede. Proponiamo di guidare e attrezzare il turismo con servizi adeguati e attenti alla visita sia terrestre che subacquea".
"Quindi fare in modo di avere sentieri puliti, visite botaniche guidate, aprire un circuito di visita a tutto il comparto delle fortificazioni militari ottocentesche, riattivare la torre corazzata Umberto Primo per studi specialistici (stanza di ascolto dei suoni dei cetacei, stanza dei sapori per la degustazione di prodotti locali di nicchia) e convegni, riattivare il Centro di Educazione Ambientale in vetta dell'isola e l'orto botanico in attuazione di progetti europei di osservazione della natura".
"Realizzare geoparchi nelle zone di cava dismesse, attrezzare un'area per il campeggio dei ragazzi, fornire i giusti servizi per residenti e turisti (punto di sosta attrezzato per l'attesa de vaporetto e delle barche di servizio, presidio medico), allestire campi boe per le barche da diporto, attrezzare gli accessi al mare con servizi igienici e consentire la fruizione balneare anche ai disabili".
"Presenti i consiglieri di opposizione in regione e nei comuni del Golfo, che sono intervenuti ed hanno contribuito ad instaurare un positivo clima di collaborazione e confronto, ringraziando il movimento per gli sforzi e l'impegno profusi per il futuro della Palmaria. Unici convenuti per le forze di maggioranza, Nanni Grazzini e Dina Nobili di Forza Italia e Alberto Turini per Liguria Popolare; grandi assenti, nonostante i reiterati inviti personali, i sindaci della Spezia, Lerici e Portovenere e il presidente di regione".