Nella pomeriggio di ieri, durante l’espletamento dei controlli d’istituto nel centro storico, una pattuglia notava una BMW in sosta all’interno della zona interdetta alla circolazione di via Fazio, al cui interno era esposto un pass invalidi, con scadenza nel 2024. Agli occhi degli agenti operanti emergevano dubbi sull’autenticità dello stesso, in quanto l’ologramma anticontraffazione sembrava non riprodurre correttamente la luce cangiante e rifrangente. Si rendevano necessari quindi piu’ approfonditi accertamenti, effettuati tramite l’ausilio della Centrale Operativa del Comando di viale Amendola, a seguito dei quali emergeva come il pass in questione fosse la copia scannerizzata e plastificata a colori di un documento effettivamente rilasciato dal Comune della Spezia, a favore però di una donna deceduta ad aprile scorso.
Mentre gli agenti erano ancora intenti ad effettuare gli accertamenti di competenza, giungeva sul posto l’utilizzatore dell’auto, risultato essere un uomo quarantottenne residente a Como, figlio della donna scomparsa, a Spezia in vacanza. Dalle successive immediate indagini si accertava che il pass era stato riprodotto cinque anni prima, in quanto sia l’originale che la riproduzione venivano abitualmente utilizzati da tutti i membri della famiglia. Si aveva quindi conferma del falso materiale dell’atto ed il soggetto veniva accompagnato presso il Comando per procedere alla redazione degli atti di rito, con il conseguente immediato sequestro del pass falsificato ed il deferimento all’Autorità Giudiziaria per il reato di falso, oltre che la sanzione amministrativa per aver violato la zona a traffico limitato del centro urbano.
L’intensa attività di contrasto agli abusi nei confronti dei diritti che sono garantiti alle categorie protette, portata avanti nei mesi scorsi con incisività dagli agenti del Comando, ha fatto in modo di ridurre sensibilmente gli episodi in città, tuttavia come questo caso emblematico evidenzia, la guardia resta alta per combattere un fenomeno odioso.