La morte a 68 anni per malattia del professor Lorenzo Vincenzi ha provocato profondo sconforto nella comunità scolastica dell'Istituto Superiore Parentucelli Arzelà, dove aveva insegnato materie letterarie, prima allo Scientifico poi al Classico, lasciando nel giugno del 2019, quando venne collocato a riposo.
Spezzino di Fabiano, molto attaccato alla sua città, era diventato un sarzanese di adozione in seguito alla lunga esperienza didattica liceale in Val di Magra e alla stima e ammirazione che gli avevano riconosciuto i suoi colleghi di lavoro e tantissimi suoi studenti, genitori e personaggi della vita pubblica.
"Il professor Vincenzi ha rappresentato la licealità, quella antica e pura. Quella fatta del sapere vero", lo ricordano gli ex colleghi, affranti dalla notizia della sua scomparsa. Che aggiungono: "Amava quello che insegnava, non sé stesso. Per noi era inarrivabile, un esempio. La sua sapienza era ottenuta dalla curiosità e dalla lettura vera, dal valore dei libri, dall'amore per l'odore della carta". E ancora: "Lo stimavano per la sua profonda conoscenza della cultura, a tutto tondo. Era capace di recitare a memoria parola per parola un'opera lirica e capire le sottili differenze della direzione d'orchestra".
L'affetto e l'attaccamento ai suoi studenti erano tra caratteristiche migliori e oggi più riconosciute di Vincenzi, tanto che il prof dedicava le sue poche uscite agli eventi con i suoi ragazzi. L'ex alunno Marco, interpretando il sentimento generale, lo ricorda così: "Era un punto di riferimento per la scuola e la città. Ha insegnato a tre generazioni di sarzanesi. Parliamo di una persona capace di affetto e compassione. È stato accanto a tutti nel momento del dolore. Era dotato di una cultura non comune. Era un uomo umile e per la scuola ha rinunciato a posizioni di prestigio. Avrebbe potuto andarsene ma ha preferito restare ad insegnare a Sarzana, in quello che era il suo mondo".
Anche i genitori dei suoi ex studenti piangono. "A distanza di anni - osservano - aveva sempre premura di chiedere dei nostri ragazzi. Si emozionava alla notizia di un loro successo. Era un uomo di pudore, riservato nei sentimenti ma di grande sensibilità. Non si dimenticava mai di chiedere dei suoi alunni, anche di quelli meno fortunati, per i quali si è sempre battuto per una vita più generosa".
Colpito dalla scomparsa di Vincenzi anche il collega prof Roberto Centi, consigliere comunale e regionale: "Sono profondamente addolorato per la morte del collega e amico Lorenzo Vincenzi, un uomo buono e saggio, un Maestro nel senso autentico del termine, sia per i suoi innumerevoli scolari sia per i cittadini di tutta la Provincia e non solo. Brillante uomo di cultura, autore di saggi e di testi scolastici di pregio, ha saputo unire la passione didattica e quella civile, impegnandosi a fondo sempre nella difesa dei valori della Resistenza e della Costituzione. Con lui la massima di Seneca secondo la quale lo studio ha senso fino in fondo solo se si unisce all'insegnamento e alla diffusione del sapere ha avuto un esempio altissimo. La nostra comunità oggi ha un grande motivo per essere addolorata".
Vincenzi dal settembre 2010 era anche presidente dell'Istituto spezzino per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea. Numerosi i suoi interventi sulla storia della Resistenza e della seconda guerra mondiale.
Con lui la cultura spezzina perde un protagonista sensibile e attento, in particolare verso intere generazioni che ha contribuito a formare con cura e attenzione. Mancheranno il suo rigore scientifico, la sua riservatezza e la sua umanità.
Al cordoglio si uniscono anche il Partito Democratico della Spezia e di Sarzana, a cui Vincenzi era iscritto sin dalla fondazione, e il circolo PD di Fabiano, sottolineando "la grande perdita per la cultura della nostra città e della provincia spezzina. Il compagno Lorenzo per molti anni è stato, dai suoi studenti, amato e stimato professore di storia e filosofia al liceo Parentucelli di Sarzana, educatore di schiere di giovani all'amore, alla vita, alla democrazia e per la libertà - ricordano dal PD - Presidente dell'Istituto spezzino per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, autore di numerose pubblicazioni, saggi ed interventi, animatore di conferenze presso Unipopolare seppe sviluppare con forti tratti la memoria storica degli avvenimenti contemporanei nazionali e regionali. Nel porgere le condoglianze alla famiglia restiamo nel costante ricordo della sua bontà e dei suoi insegnamenti, ricordandolo con profondo affetto e riconoscenza".
Al fratello, alla sorella, al caro nipotino e ai familiari giungano anche le condoglianze della comunità del Parentucelli Arzelà, pronta ad organizzare un momento ricordo all'interno dell'istituto, di tutto l'Istituto storico spezzino e della redazione di Gazzetta della Spezia. I funerali si terranno sabato mattina alle 9 presso la cripta di Cristo Re alla Spezia.