Dopo il sopralluogo di questa mattina all’ospedale Sant’Andrea, il governatore di Regione Liguria Giovanni Toti assieme al sindaco Pierluigi Peracchini e l'assessore regionale Giacomo Giampedrone ha illustrato la cosiddetta Fase 2 alle categorie produttive.
"Abbiamo parlato delle 1000 difficoltà dell’economia che già tutti voi conoscete – ha riferito subito dopo l'incontro con le realtà produttive il governatore Giovanni Toti – Molti soldi sono stati messi a debito nel sistema paese ma è anche vero che pochi sono arrivati nelle casse dei cittadini e nel mondo delle imprese. Mettere molti soldi nel bilancio degli enti pubblici e poi non avere meccanismi fludii di spesa verso le imprese e i cittadini si rischia di aumentare il debito senza nessun vantaggio. Abbiamo illustrato il pacchetto da 300 milioni di euro di riqualificazione dei fondi a sostegno delle imprese cercando di integrare il modello internazionale (da un lato guarda al “Fondo Perduto” dall’altro al sostegno delle politiche attive del lavoro, alla formazione del personale)”.
Poi il presidente di Regione Liguria si è soffermato sul tema infratrutturale, nota dolente della Liguria: “Abbiamo seri problemi con tutte le concessionarie che operano nel territorio. La Liguria è la prima piattaforma logistica del paese e dipende molto dalle strade in concessione. Due concessionarie su tre sono scadute e una con un provvedimento di revoca, abbiamo bisogno che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dia delle risposte, noi abbiamo paralizzati alcuni miliardi di investimento, il più famoso quello della Gronda. Abbiamo parlato delle rampe aggiuntive per ovviare al ponte crollato ad Albiano, ed è solo un esempio. Abbiamo convocato tutte le concessionarie e chiesto il piano Marshall per gli investimenti, chiesto di ridurre i tempi, abbiamo bisogno di un’interlocutore a Roma”.
Altro tema delicato è il turismo, economia importante per una regione come la Liguria: “Di fronte all’impossibilità di intraprendere viaggi in luoghi lontani, visti i timori ad allontanarsi troppo da casa che sono diffusi tra i cittadini, la Liguria può rappresentare la risposta turistica soprattutto per i mercati interni di Lombardia, Piemonte ed Emilia, che hanno già una grande consuetudine a visitare la nostra regione: con le opportune politiche di sicurezza che abbiamo adottato penso sia possibile recuperare molta parte del nostro Pil turistico”.
“Dobbiamo cercare – ha aggiunto Toti – di sostituire la domanda turistica proveniente dall’estero con la domanda interna basata sulla valorizzazione dei nostri prodotti, come i vini e i vitigni delle Cinque Terre e allungando il periodo turistico fino alla vendemmia”. Secondo il presidente della Liguria sarà anche “possibile recuperare un pezzo di turismo dell’area Shengen, dopo l’apertura delle frontiere che avverrà il 3 giugno”.