Monesteroli, nel comune della Spezia e nel Parco Nazionale delle Cinque Terre è un piccolo borgo, parte del Patrimonio UNESCO, frequentato oltre da chi ha la propria “casa”, da quanti scendono la vertiginosa “scalinata grande” di mille gradini ammaliati dal blu del mare. Ma quel mare, bellissimo e trasparente, non è vicino come gli occhi interpretano. A Monesteroli non è arrivata la linea elettrica, né il metano. Solo piccoli pannelli solari e un acquedotto irriguo permettono una fruizione meno spartana.
Un gruppo di amici che, da giovani, con i nonni e i genitori, amici e parenti, hanno frequentato e vissuto Monesteroli, da sempre, naturalmente, Luogo del Cuore.
“I nostri nonni ci hanno lasciato questo tesoro in custodia, - dice Lorena Picciati, membro del Comitato “Per Monesteroli” - Un tesoro preziosissimo, ogni cosa parla di loro. Della loro fatica, dell’amore e del rispetto, della loro semplicità. Quando sei lì tutti sensi vanno in estasi. Percepisci, senti, tocchi, annusi e vedi tanta bellezza fragile e indifesa. Dobbiamo percorrere questa strada insieme. E’ necessario riuscire a recuperare e mantenere quel che è rimasto di quel tesoro. Ma non vogliamo diventi un luogo preso d’assalto da orde di persone che calpestano quei sassi cosi preziosi. Vogliamo il rispetto del luogo. Grazie al Fai, tornare a vivere ancora il nostro Monesteroli. Continuare ancora ad emozionarci. Custodirlo. Per noi, - conclude la Picciati - per i nostri figli e nipoti. Ma ancora di più per nostri nonni che, con fatica e amore, lo hanno donato. Ci hanno tramandato, forse senza saperlo, un capolavoro”.
“Oggi, se non interveniamo a salvarlo, Monesteroli è perso, nonostante il caparbio lavoro di pochi - dice Massimo Brunetti, referente di Per Monesteroli-. Serve mettere in sicurezza la frana, manutenere il sentiero che dal crinale arriva al borgo e dal borgo al mare e ricominciare a coltivare i terreni, quelli che, per i nostri nonni, erano il patrimonio da cui si ricavava l’uva trasformata, poi, nelle minuscole cantine dove veniva prodotto il vino rinforzato di Tramonti. L’auspicio e la speranza è che le istituzioni siano al fianco del Comitato”.
Il Comitato di supporto alla Candidatura ai “Luoghi del cuore FAI” è nato dall’idea di un gruppo di amici, l’associazione “Per Tramonti” e gli “abitanti” di quelle piccole abitazioni rurali.
Ad oggi il passaparola è stato il motivo di successo della candidatura che ha legato quanti si sono identificati nel progetto di recupero del borgo.
Il collante sono i ricordi e una visione del futuro sostenibile ed ecocompatibile che non snaturi le caratteristiche dei luoghi.
Il lavoro del comitato sarà appunto quello di far rete con le associazioni del territorio, con le Pro Loco, con il mondo del volontariato e con le istituzioni per il sostegno in questo percorso che lo vedrà impegnati fino a dicembre 2020 (e oltre).
Un obiettivo è stato raggiunto: attorno a uno schermo, il tavolo virtuale, si sono seduto quanti hanno condiviso la bellezza, il rispetto e l’amore verso Tramonti.
“Proteggiamolo e non perdiamolo”, il loro moto!
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