Nell'agosto 2019, ovvero otto mesi fa, in una comunicazione ufficiale inviata alla Provincia di Massa Carrara e al Sindaco di Aulla, in risposta ad una loro richiesta, ANAS affermava che "il viadotto Albiano in questione (già attenzionato e sorvegliato da personale ANAS) non presenta al momento criticità tali da compromettere la sua funzionalità statica: sulla base di ciò non sono giustificati provvedimenti emergenziali per il viadotto stesso”.
Lo scorso novembre, poi, l'intervento di ANAS per una vistosa crepa che attraversava entrambe le carreggiate ed ancora le rassicurazioni, rivolte anche a diversi cittadini tramite messaggi privati su Facebook, in merito alle condizioni dell'infrastruttura, ribadendo che non erano stati riscontrati problemi tali da imporre limitazioni alla circolazioni.
Oggi il crollo e l'avvio di una commissione di indagine per accertare la dinamica e le cause dell'accaduto.
Scrive ANAS: "La costruzione del ponte, costituito da una serie di cinque arcate in calcestruzzo con lunghezza complessiva di 258 metri, risale all’anno 1908, ricostruito nel secondo dopo guerra; l’opera, unitamente a tutta l’arteria, è entrata in gestione ad Anas a novembre del 2018, a seguito dell’emanazione del DPCM 20 febbraio 2018, recante una revisione complessiva della rete stradale di interesse nazionale e della rete stradale di interesse regionale, in particolare quella toscana.
L’infrastruttura era, fino a tale data, gestita dalla Provincia di Massa e Carrara.
A partire dal 2019, il ponte è stato oggetto di sopralluoghi e verifiche periodiche, anche rispetto a segnalazioni degli enti locali, che non hanno evidenziato criticità.
Allo stato non è possibile ipotizzare le cause del crollo improvviso dell’intera struttura.
Sono in corso di verifica, di concerto con gli Enti locali, percorsi di viabilità alternativa da attivare nell’immediato".