In questa formidabile emergenza sanitaria i medici di medicina generale desiderano far sapere alla popolazione di non essere mai stati dotati (se non per iniziative personali) di alcun dispositivo di protezione individuale efficace né per qualità né per quantità, anche minimamente necessaria. ad eccezione di una mascherina fpp3, donata a tutti dall'Ordine dei Medici.
Pertanto, da subito, sono stati inibiti dall'avere qualsiasi contatto "diretto" con pazienti sospetti per avere covid19+, o con pazienti dimessi dall'ospedale perché non più problematici, ma con diagnosi certa e tutt'ora contagiosi.
I medici di medicina generale hanno invece ricevuto disposizioni per instaurare un corretto "triage" telefonico con tutti i pazienti sopraccitati, mettendo in atto un assiduo controllo "a distanza" per rendersi conto dell'evoluzione della loro condizione clinica e provvedere, eventualmente, ad attivare i servizi autorizzati al contatto "fisico" protetto col paziente.
Queste disposizioni hanno una razionalità evidente: se i medici di medicina generale, privi di alcun dispositivo di protezione individuale efficace, entrassero in contatto fisico "diretto" con i pazienti sospetti o addirittura sicuramente ancora contagiosi, presto si ammalerebbero anche loro.
Per ogni medico di medicina generale che si ammala, almeno 1000/1500 cittadini rimarrebbero senza alcun riferimento medico sul territorio, sia per il coronavirus, sia per tutte le altre patologie che, purtroppo, non sono andate in vacanza.
Inoltre, se un medico di medicina generale si contagiasse in maniera inapparente (cioè senza sviluppare sintomi di malattia), diverrebbe, inconsapevolmente, veicolo di contagio nei confronti di tutti i pazienti con cui venisse in contatto.
Anche se questi concetti dovrebbero già essere ben noti a tutti, abbiamo voluto ricordarli e ribadirli.
I MEDICI DI MEDICINA GENERALE DELLA PROVINCIA DELLA SPEZIA