"Chi non raggiunge gli obiettivi deve pagare il suo contributo che viene poi redistribuito da Regione ai Comuni penalizzati per il mancato raggiungimento degli obiettivi. In pratica, una partita di giro a favore di politiche virtuose di incremento della raccolta differenziata".
Questo dichiara l'Assessore Regionale all'Ambiente Giacomo Giampedrone portando come esempio il caso del Comune di Genova che, non avendo raggiunto una buona percentuale di raccolta differenziata, ha dovuto pagare 1,4 milioni di euro di contributo, ma ha ricevuto adeguati finanziamenti per effettuare miglioramenti.
Secondo i principi che Giampedrone afferma di applicare, ci domandiamo come sia ammissibile al contempo penalizzare Spezia, la provincia con la miglior performance di raccolta differenziata (69.5%), approvando la realizzazione di un biodigestore anaerobico capace di trattare oltre 90 mila tonnellate l'anno di rifiuto organico.
Spezia è una provincia virtuosa che già svolge la sua parte nel ciclo dei rifiuti ospitando a Saliceti un impianto TMB che tratta il rifiuto indifferenziato anche di Genova e del Tigullio. Ad oggi a Saliceti arrivano 110 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati l'anno principalmente da fuori provincia.
Genova invece, all'ultimo posto nella raccolta differenziata in Liguria, non ospita impianti e produce più organico di tutte e 3 le altre province liguri. Non esiste quindi un motivo valido per cui la nostra provincia, diligentissima e con buone percentuali di differenziata (alcuni comuni superano addirittura l'80%), diventi l'immondezzaio di Genova che dovrebbe smaltire i propri rifiuti nel rispetto del principio di prossimità.
Ricordiamo infatti a Giampedrone che il trasporto di rifiuti dovrebbe essere ridotto al minimo per ridurre le emissioni, i rischi di incidenti e risparmiare risorse. A tal proposito la politica dell'Unione Europea stabilisce che in Europa i rifiuti siano smaltiti il più vicino possibile al luogo di produzione.
Invitiamo l'assessore Giampedrone a prendere parte a iniziative future organizzate dai comitati che si oppongono alla realizzazione dell'impianto, come peraltro da lui assicuratoci in occasione di un incontro in Regione. Saranno ottime occasioni per approfondire il tema della gestione del rifiuto organico dal punto di vista tecnico, impiantistico ed economico".
Comitato No (Bio)digestore Saliceti