"In merito alle ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa dall'Assessore Regionale all'Ambiente Giacomo Giampedrone a margine dell'incontro con i vertici del consorzio di bonifica del canale lunense riguardanti il (bio)digestore spezzino ci preme puntualizzare innanzitutto che nessuno nega il fatto che chiudere il ciclo dei rifiuti sia doveroso, ma il come chiuderlo é una scelta politica e questo Giampedrone lo sa bene, visto che quello che ricopre non é un ruolo tecnico ma politico, come lui stesso tiene a precisare".
"Informiamo l'Assessore che la normativa vigente proibisce che il rifiuto umido finisca in discarica e che per lo smaltimento di questo tipo di rifiuto, oltre a strategie volte ad intensificare il piccolo compostaggio sia domestico, sia delle attività commerciali, si possono benissimo valutare altri tipi di impianti di compostaggio aerobico meno impattanti e non sovradimensionati".
"Premesso questo, tralasciamo l'ormai palese tentativo dell'Assessore Giampedrone di scaricare sui tecnici quelle che sono responsabilità sue, come se la VIA, ma ancor di più la VAS, non fossero approvati con provvedimento di giunta finale che, per quanto tenga in conto il rapporto istruttorio dei tecnici contiene anche elementi di discrezionalità politico-amministrativa e facciamo presente a Giampedrone che un politico che ricopre la carica di Assessore Regionale all'Ambiente e che si nega al confronto con i cittadini per oltre un anno, culminando la sua strafottenza con lo sgarbo di non presentarsi nemmeno ad ascoltare non solo la nostra, ma anche l'audizione dei sindaci di Santo Stefano Magra, Vezzano ed Arcola in Commissione Ambiente (ma prima che l' audizione sia finita rigetta con un comunicato stampa quello che nemmeno si é degnato di ascoltare personalmente), per quel che ci riguarda é un pessimo politico".
"Le parole di Giampedrone "non parlo di Saliceti perché per me vale come ogni altro sito" confermano che all'assessore non importa nulla del fatto che Saliceti ospita già un impianto che tratta il rifiuto indifferenziato, più di 100mila tonnellate l'anno, provenienti anche da Genova e dal Tigullio con tutti i conseguenti disagi".
"Saliceti é un sito che si trova in prossimità di un'area densamente popolata e di attività lavorative che già soffre in termini di traffico di mezzi pesanti e di una difficile convivenza col retroporto. Saliceti si trova a pochi metri dall'area del Parco e, com'é noto, la sponda sinistra del fiume, invasa da discariche abusive, si trova già in situazione di grande sofferenza".
"Ma di tutto questo a Giampedrone non importa nulla e lo dichiara senza mezzi termini".
"La Giunta Regionale ha imbastito un'Inchiesta Pubblica che, come abbiamo spiegato più volte, in questo caso riteniamo totalmente illegittima e stiamo constatando che, come purtroppo ci aspettavamo, inizia a prendere i toni di una "guerra tra comuni" perché, come é logico che sia, nessuno intende ospitare un impianto che non fornisce garanzie per la salute dei cittadini e che tratterà come minimo 80mila tonnellate di rifiuto l'anno provenienti per lo più da fuori provincia".
"Nelle osservazioni che presenteremo come comitato all'interno del procedimento di verifica di assoggettabilità alla VIA solleveremo, anche con il supporto di autorevoli esperti, specificamente la questione della tutela dei pozzi di Fornola. Ma non ci facciamo illusioni, ormai il "gioco" della Regione é palese. Però una cosa su tutte deve essere chiara a Giampedrone e alla Giunta Regionale: il (bio)digestore a Saliceti non ve lo faremo fare".
Comitato No (Bio)digestore Saliceti