"La proposta di cancellazione del Parco Montemarcello – Magra sta facendo emergere un largo consenso non solo per la sua conservazione, ma anche per il suo rafforzamento ed allargamento alla Regione Toscana, il cui consiglio si è favorevolmente pronunciato al riguardo.
Ed anche nella Comunità del Parco, riunita ieri, si sta facendo strada la volontà di riprendere un'idea "fondante" dell'Ente Parco, ossia che esso possa farsi strumento di sviluppo dell'economia , promuovendo sinergie tra val di Vara, Basso Magra e Lunigiana : tra latte biologico di Marinella e yogurt della val di Vara, tra frumento e farro del basso Magra e pasta della Lunigiana, all'interno di una grande “valle degli orti” protetta e tutelata.
La necessità di un Ente che, a supporto dei Comuni, possa farsi carico di disegnare un futuro e di sostenere i tanti produttori coraggiosi che hanno fiutato lo sviluppo del biologico e che, in una economia che non cresce, rappresentano un'eccezione ed un'opportunità, è ancor più evidente a confronto del clamoroso “fallimento del mercato” rappresentato dalla disastrosa gestione dell'affare Marinella.
Altro che Ente Parco nemico degli impreditori e della gente. Quello che potrà nascere dalla riflessione della Comunità del Parco – soprattutto dai Sindaci che ne fanno parte – è un Ente capace di disegnare uno scenario d'interesse delle comunità locali e, sulla base di esso, esercitare una mediazione tra interessi pubblici ed interessi privati, coniugando un rigoroso rispetto dell'ambiente con la necessità di tornare a crescere.
Insomma quello che fin'ora è mancato, a causa del grande frazionamento amministrativo e dei poteri, a causa della strumentalizzazione politica dell'ambiente, come se oggi la qualità dell'ambiente fosse un freno e non – com'è – una oppotunità per lo sviluppo economico locale.
Non vi è dubbio che un' area protetta interregionale delle dimensioni della val di Magra considerata nel suo insieme assumerebbe una rilevanza nazionale ed internazionale , d'impotanza strategica per la produzione alimentare, per il turismo, ma anche per attrarre fondi nazionali e comunitari oggi dispersi in molti, spesso inutili, rivoli.
E questo sembra che la Comunità del Parco lo abbia ben compreso.
Ribadisco, pertanto,l’importanza della mozione approvata dalla regione Toscana per l’allargamento naturale del parco, che risponde alla realtà territoriale del Fiume, conseguente all’unitarietà dell’ente bacino del Magra.
Si potrebbe partire intanto impostando tra le due regioni un “contratto di Fiume” propedeutico ad un grande parco interregionale che abbiamo sostenuto sin dall’inizio".
Pietro Tedeschi