Partiti non sotto i migliori auspici a causa dell’allerta meteo, che aveva indotto l’Amministrazione ad una sospensione della manifestazione il sabato pomeriggio, gli Orti, il mattino successivo, sono iniziati “con il botto”
“Non ho dubbi che la sospensione della Festa nel giorno del sabato sia stata la scelta più giusta perché il principio di prudenza deve ispirare l’agire pubblico, evitando situazioni di potenziale pericolo sia per i visitatori che per i cittadini”, afferma il Sindaco Mara Bertolotto. “E sono altrettanto convinta che una manifestazione come gli Orti debba essere curata nei particolari, quali la qualità del cibo e dei prodotti in vendita, ma anche quella organizzativa”.
Ed è proprio il buon mangiare, associato alla visione degli scorci suggestivi dei caratteristici vicoli, che spingono sempre più persone a venire a Pignone per gli Orti.
“Notiamo, infatti, che ad un pubblico affezionato ormai da anni, si aggiungano sempre visi nuovi, moltissimi giovani e tante famiglie. Quest’anno, nonostante la festa si sia svolta in una sola giornata, ha avuto lo stesso afflusso di visitatori degli anni precedenti, tanto che i “mangiari” sono finiti abbastanza presto.”
Molto impegnativo preparare ancora di più perché i 7 stand, che corrispondono ad altrettanti “quartieri” del paese, sono costituiti da volontari che lavorano intensamente, anche dai giorni precedenti, per poter soddisfare i tanti visitatori. Ad essi si aggiunge l’ottavo stand, quello di Assergi, paese della provincia dell’Aquila che ha stretto con Pignone un legame molto forte in concomitanza con il terremoto del 2009 e l’alluvione del 2011. L’affetto che lega le due comunità si è manifestato anche sabato scorso quando l’impossibilità di fare festa ha dato vita ad un momento di assoluta condivisione: tutti i volontari di Pignone sono stati invitati a cena, a base di arrosticini e risotto all’aquilana, sotto i tendoni arancioni degli amici di Assergi. Un’intera comunità ospite di un’altra comunità.
In un momento storico così complesso è un bel segno di vicinanza e umanità.