"Felice, contento e motivato, ringrazio innanzitutto la Società tutta dimostrato in pochissimo tempo la grande voglia di avermi allo Spezia. Da parte mia, accetto volentieri questa sfida, pronto a ripagare la fiducia che tutti hanno subito dimostrato verso me": parole e musica di Raffaele Palladino, primo rinforzo invernale delle Aquile, presentato questo pomeriggio agli organi di stampa presso la sala polifunzionale 'Rino Capellazzi' dell'Intels Training Center 'B. Ferdeghini'.
In apertura è stato il Presidente Stefano Chisoli a salutare gli intervenuti: “Siamo ben lieti di accogliere un giocatore di questo valore; quando la Proprietà ha dato mandato di rinforzare la squadra, ci siamo mossi immediatamente e Raffaele rispondeva in todo al profilo che ci interessava, per qualità tecniche, duttilità ed esperienza. Non abbiamo avuto dubbi e lui da subito si è dimostrato interessato, motivato ed entusiasta; siamo convinti saprà darci tanto. Abbiamo tutta l’intenzione di lavorare a lungo con Raffaele.Il nostro mercato? Abbiamo bisogno di giocatori con grandi motivazioni; questo vale anche per chi è già con noi. Certo che facciamo tutte le valutazioni del caso, abbiamo un DS preparato e molto attento, siamo pronti, vogliamo solo gente convinta e motivata, lo Spezia non attende nessuno”.
"Ho trovato un ambiente molto familiare - ha poi continuato Palladino - in sede tutti ragazzi giovani, pronti a lavorare, a dare il proprio contributo. E poi lo spogliatoio, un grande gruppo, con valori morali prima ancora che tecnici. Mi hanno accolto alla grande, non è sempre facile inserirsi a gennaio. Io non amo parlare molto, preferisco sia il campo a parlare e non vedo l’ora di iniziare a giocare.
La categoria non è mai stato un problema, sono un ragazzo che vive di passioni, questo sport va affrontato così, con motivazioni; sentire la fiducia del DS e del mister, sentire che non vedono l’ora di averti nel loro gruppo, non può non farti venire voglia di metterti subito in gioco.
La condizione non può essere al meglio, ho giocato l’ultima partita ad ottobre ma sto bene e mi sono messo a completa disposizione dell’allenatore e dello staff; poi gli allenamenti, intensi, piacevoli, tutto con la palla, davvero coinvolgenti, belli.
Poi ripeto, ho trovato un gruppo unico, di lavoratori infaticabili, già prima dell’allenamento tutti fanno prevenzione e potenziamento in palestra, tutti vanno a mille, davvero belle le prime impressioni, sono rimasto piacevolmente sorpreso".
Prosegue Palladino: "Conosco bene quanto sia caldo l’ambiente di Spezia, ho già giocato con Juve e Crotone al Picco, tutti i feedback sono stati molto positivi. La prima volta con i bianconeri, quella del pari di Nedved nel finale di gara, ricordo uno stadio bollente, non vedo l’ora di ritrovarlo già sabato. In carriera ho ricoperto tutti i ruoli d’attacco, nel modulo del mister mi vedrei bene trequartista, l’ho fatto agli inizi della mia carriera; in avanti siamo tutti giocatori di valore, la concorrenza stimola a fare ancora meglio, al mister le scelte. Poi sta a me entrare subito negli automatismi di squadra e gruppo, ho l’esperienza giusta per non farmi attendere. I valori umani sono fondamentali, nel calcio non sempre si incontrano personale vere e leali, ma io cerco di comportarmi al meglio, dentro e fuori dal campo. Ora voglio farmi conoscere, fare il massimo. Penso che qui ci sia tutto per fare bene, Società sana, strutture importanti".
Il sogno? "Non si raccontano i sogni, forse poi quando si avverano, ma bisogno continuare a sognare ogni giorno. Il mio sogno ora rimane quello di fare il massimo; sognare è importante, ma anche essere realisti e umili. Questo è un campionato equilibrato, con tante squadre molto forti; niente voli pindarici, bisogna continuare a lavorare con umiltà e fame, quella non deve mancare mai. Pensiamo al nostro obiettivo primario, la salvezza a 50 punti".
Gilardino? "Abbiamo giocato assieme una volta in Nazionale, ma lo conosco bene, ragazzo umile, grande professionista, un amico. Ma questo gruppo è pieno di professionisti con tanta voglia di migliorarsi. Prenderò il numero 20, non c’era grande scelta in vero, ma è stato il primo numero indossato tra i professionisti. La vita fuori dal campo? Normalissima, tanta cura del corpo, tanto allenamento e riposo".