In carriera ho giocato soltanto in due occasioni in Serie B ed entrambe le volte ho conquistato la promozione in Serie A, sarebbe bello continuare così, ma per farlo bisogna lavorare duramente giorno dopo giorno con serietà, determinazione ed umiltà.
Quando lo Spezia ha chiamato non ho avuto dubbi ed ho avuto modo di parlare anche con il mio ex capitano nonchè grande amico Fabio Lucioni, una persona splendida che mi ha parlato benissimo di questa piazza; io cerco di dare sempre il 200%, qui c'è una tifoseria importante e calda come piace a me, che vuole che la maglia venga sempre sudata e onorata a prescindere dal risultato. Ricordo molto bene la vittoria ottenuta al "Picco", il mister mi chiese di accendere la gara e lo feci a mio modo, facendo innervosire gli avversari, poi i compagni fecero il resto.
Tante volte per vincere un campionato difficile come la Serie B serve la combinazione di tante componenti, non servono solo nomi, serve un gruppo unito, concentrato, che segua il mister, ma bisogna anche sapersi sacrificare, correre tanto, usare le maniere forti quando serve e poi ovviamente serve anche qualcuno che metta qualità.
Il sistema di gioco? La posizione conta poco, col 3-5-2 ho già giocato anche in Italia, vincendo la Lega Pro con il Benevento; in carriera ho girato tanto, ogni nazione ha il proprio stile, ogni allenatore il proprio metodo, l'importante è sempre andare a duemila e dare tutto senza mai risparmiarsi, indipendentemente dalla latitudine.
Il gruppo? Accoglienza fantastica e non vedo l'ora di scendere in campo al "Picco".
L'eredità di Migliore? E' un grandissimo calciatore, ha dato tanto e personalmente non posso permettermi di entrare nel merito della sua decisione, io devo pensare soltanto a lavorare sodo come ho sempre fatto, a mettere la testa sul campo e a dare tutto me stesso per il bene di questa maglia".