Un cambiamento promosso anche da Coldiretti Impresa Pesca Liguria, che è stata audita in Senato. Il decreto, nato per l'Adriatico e poi esteso anche alle altre acque italiane, imponeva ai pescatori di acciughe di non superare i 180 giorni annui e i 20 giorni mensili. Prescrizioni che vanno a scontrarsi con le esigenze di chi opera in Liguria.
"Il problema, per le venti lampare operanti in Liguria, non erano tanto i 180 giorni - le barche armano a marzo e disarmano a ottobre - ma i venti mensili, perché, quando il tempo è favorevole, capita di sforare. Come del resto, in caso di maltempo, i pescatori magari escono meno di dieci volte. In occasione dell'audizione in Commissione agricoltura, a maggio, abbiamo consegnato un documento per chiedere modifiche al decreto. In quest'ottica è stato anche votato un ordine del giorno in consiglio regionale. Lunedì finalmente il Ministero ha emanato una nota in cui si spiega che, per la Liguria, che è scenario ben diverso da quello dell'Adriatico, i venti giorni diventano cumulativi. Nel senso: se un mese esci quindici volte, quello dopo puoi eventualmente compensare, uscendo venticinque. Si è andato così a rimuovere un limite assurdo imposto alle nostre imbarcazioni".