La presenza del faro ricorda poi come lo stesso San Venerio sia patrono, oltre che del Golfo dei Poeti, dei fanalisti d'Italia.
Proprio questa capacità di racchiudere i segni di un'intera comunità e del suo forte legame con il mare hanno fatto sì che fosse inserito nel Sito Patrimonio Mondiale dell'Umanità "Porto Venere, le Cinque Terre e le isole, Tino e Tinetto" e nel Parco Naturale Regionale di Porto Venere che, peraltro lo circonda con la propria Area di Tutela Marina.
Il legame con la nostra gente ha trovato nei decenni la propria valorizzazione nelle giornate che, ogni mese di settembre, vengono dedicate alle celebrazioni del Santo e, da alcuni anni, in periodiche visite guidate organizzate dal Parco Naturale.
Recentemente si sono aggravate le situazioni di dissesto idrogeologico che mettono a rischio sia la possibilità di apertura dell'isola al pubblico, sospesa in occasione della festa del 2014, sia l'incolumità stessa dei beni tutelati.
Per questo le istituzioni interessate all'isola del (Marina Militare – Comando Marittimo Nord, Curia Vescovile della Spezia, Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, Soprintendenza ai Beni Archeologici della Liguria, Soprintendenza ai Beni Paesaggistici ed Architettonici della Liguria, Agenzia del Demanio della Liguria, Comune di Porto Venere e Parco Naturale Regionale di Porto Venere) si sono incontrate per ribadire l'impegno comune a trovare urgentissime soluzioni al problema. Il Parco Naturale è stato incaricato di coordinare i diversi enti nella ricerca dei finanziamenti necessari a mettere in sicurezza la preziosa isola.
In considerazione dell'alto valore del bene è emersa la necessità di coinvolgere nel progetto la Regione Liguria al fine di studiare ogni possibilità di finanziamento diretto dei lavori e di accesso ai bandi europei.