personaggio di spicco del calcio giovanile ed amatoriale. Una lunga malattia lo aveva costretto da tempo in casa, privandolo degli amati campi di calcio che aveva calcato per tutta una vita, da calciatore prima, poi da dirigente e, da ultimo, come arbitro. La sua scomparsa ha destato grande cordoglio nella comunità arcolana e non solo, e moltissime sono state le testimonianze di affetto. Giò è nato nel mondo del calcio, con una particolare predilezione e predisposizione per il calcio giovanile, quando ancora non si parlava di "scuole calcio". I ragazzi allora non pagavano alcuna retta ed i campi erano di erba spelacchiata e di dura terra, all'epoca i personaggi come Giò erano tutto: allenatore, dirigente, magazziniere, portandosi anche a casa le maglie infangate per farle lavare dalla moglie. Chi lo ha conosciuto, loro ricorda come una figura sempre pronta a fare qualcosa per la comunità arcolana, un riferimento per molte iniziative aggregative, che nascevano nel bar del Centro Storico, insieme ad altri personaggi che hanno lasciato il segno nella storia paesana. Come ha ricordato nella sua omelia Don Pierluigi (tra l'altro, per breve tempo, suo ex giovane calciatore), con il suo modo di fare ed il suo esempio, ha saputo conquistarsi la stima di tutti ed è riuscito a lasciare un grande ricordo di sé. E' stato co-fondatore della società "U.S. Perla" ai Prati di Vezzano, squadra che tra gli anni '70 e la metà degli anni '80 è stata fucina di talenti calcistici e poi protagonista – con un altro splendido appassionato come il compianto Eumene Lodovici – del calcio amatoriale in Val di Magra come organizzatore e come arbitro. Con lui muore dunque un altro pezzetto di quell' Arcola di un tempo, un' Arcola che viene ricordata con nostalgia, sicuramente si può affermare: "Sei di Arcola se....hai conosciuto il grande Giò"