Dal 2014 gli studenti universitari liguri potranno svolgere parte del loro percorso di studi in azienda attraverso il nuovo contratto di apprendistato di alta formazione approvato dalla Giunta regionale ligure.
Lo comunica l'assessore al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti a seguito dell'approvazione del protocollo d'intesa con l'Università di Genova, le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali riguardante la nuova disciplina regionale in materia di apprendistato di alta formazione. La novità è che per la prima volta lo studente universitario potrà essere assunto, con il nuovo contratto, svolgendo parte del proprio percorso di studio in azienda, continuando così a studiare lavorando. La nuova disciplina regionale in materia di apprendistato è stata approvata sulla base dell'input della normativa nazionale che demandava alle Regioni il compito di regolamentare l'apprendistato di alta formazione per quanto riguarda i profili formativi. Potranno usufruirne studenti universitari per il conseguimento della laurea, della laurea magistrale o laureati per la frequenza di master universitari e dottorati di ricerca. In pratica il percorso formativo potrà svolgersi in parte presso l'Università o l'organismo di formazione e in parte presso l'azienda con cui il giovane ha stipulato il contratto di apprendistato. "Scopo prioritario dell'attivazione di questo nuovo tipo di contratto – spiega Pippo Rossetti, assessore regionale alla formazione – è adottare una metodologia di integrazione tra il percorso realizzato in azienda e il percorso all'interno dell'Università per favorire l'alternazione scuola – lavoro. I percorsi formativi dovranno pertanto essere personalizzati rispetto alla durata generale, in relazione alle specificità collegate all'istituto dell'apprendistato di alta formazione, alle necessità delle imprese e ai bisogni specifici dell'apprendista". L'Università di Genova definirà a partire da settembre i corsi di laurea interessati dal nuovo contratto che potrà trovare applicazione anche per percorsi di alta formazione svolti in Università di altre regioni. "Il vantaggio per le aziende che faranno ricorso all'apprendistato – spiega Rossetti – sarà quello di ottenere sgravi fiscali e contributivi non previsti da altri contratti e per lo studente quello di potersi laureare lavorando, arricchendo il proprio curriculum, con la prospettiva di continuare a lavorare anche dopo la conclusione del percorso di studi. Contiamo di mettere in atto già dall'autunno le ulteriori azioni di agevolazione al nuovo strumento, tra cui un bando del valore di 1 milione di euro che preveda un sostegno finanziario, sia per la formazione, sia per le aziende e per gli apprendisti".