"Durante il tavolo di crisi, sollecitato da Coldiretti e tenutosi in mattinata in Regione, la nostra Federazione regionale ha sostenuto con forza la necessità di intervenire con estrema urgenza per rispettare il piano di depopolamento dei cinghiali. La situazione è troppo grave e pericolosa – incalzano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – per perdersi adesso in diatribe sulle cause del sovrappolamento. Ci sarà tempo per questo. Ora è il momento di agire senza tentennamenti inutili e burocrazie eccessive. La Regione deve fare intervenire l'esercito e agevolare e incentivare chi può esercitare la caccia e gli abbattimenti, così come segnalato anche nel precedente documento a firma dell'Avv. Campanile".
La stagione di caccia si è aperta lo scorso 2 ottobre. In questo contesto, il PRIU (Piano Regionale di Interventi Urgenti) prevede che si potranno abbattere fino a 35.451 cinghiali, vale a dire il 180% di quanto fatto nell'ultimo anno.
"In questo scenario, un'eccessiva burocratizzazione delle operazioni di caccia disincentiva l'attività venatoria, causando più problemi di quanti non si intenda risolvere attraverso questo surplus di regolamentazioni e prassi. Come Coldiretti – continuano Boeri e Rivarossa – non intendiamo scendere a compromessi: il contingente cacciabile non può e non deve scendere sotto i 35.451 capi previsti. Le istituzioni devono prenderne atto e trovare una via alternativa per portare a termine tali operazioni, fondamentali per la sicurezza di cittadini, agricoltori e allevatori della Liguria, arrivando a mettere in campo anche l'esercito se necessario".
"È giusto altresì modificare il regolamento, così che sia consentita una miglior autodifesa attiva dei fondi da parte dei proprietari, e finanziare un ulteriore utilizzo di gabbie nei territori urbanizzati. Il territorio deve essere tutelato e messo in sicurezza: oggi i cinghiali non solo rappresentano il principale veicolo di diffusione della Peste suina africana (Psa), ma, con oltre 2,3 milioni di animali che stringono d'assedio città e campagne, mettono a rischio l'incolumità di tutti i cittadini. La Liguria vive ogni giorno un pericolo concreto in termini sia economici che di tutela delle persone fisiche e delle colture, oltre che per la sicurezza stradale, con crescenti segnalazioni di raccolti devastati e incidenti sulle nostre strade", concludono Boeri e Rivarossa.