Primo weekend senza limitazioni agli spostamenti nelle aree di fascia gialla, e già la Liguria si scontra con l'annoso problema della rete autostradale, che mina, non solo il turismo, ma anche i commerci delle imprese del territorio: occorrono urgenti interventi di ripristino della normale viabilità oltre alla riduzione dei cantieri non indispensabili, per non condizionare ulteriormente in questa delicata fase, il commercio, la valorizzazione delle produzioni locali, il turismo e l'indotto economico delle imprese che custodiscono, con il loro lavoro, il territorio.
È quanto afferma Coldiretti Liguria dopo che il weekend del primo maggio, la prima vera occasione di "gita" in sicurezza, si è trasformato in un incubo per chi si è mosso usando la rete autostradale dove caselli chiusi, corsie uniche e cantieri aperti hanno provocato rallentamenti e lunghe code per ore. Ma non si tratta di un caso isolato: purtroppo soprattutto chi usa la rete autostradale per i proprio commerci lamenta da tempo situazioni difficili sulle autostrade liguri, con cantieri e restringimenti che, purtroppo, sono stati anche teatro di incidenti mortali
"E' inaccettabile che dopo mesi di stop e chiusure a causa della pandemia – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – ci possano essere altri fattori che minano le nostre imprese, sia quelle legate al turismo sia al commercio: i disagi che si registrano sulla rete autostradale stanno dando un ulteriore duro colpo alla ripartenza della nostra regione, un freno che le nostre imprese non si possono assolutamente permettere. È necessario rendersi conto che la Liguria si muove principalmente ancora su gomma, e che servono delle azioni urgenti e concrete per permettere spostamenti più veloci e in completa sicurezza, ammodernando e rendendo più facile la percorrenza o trovando delle reali soluzioni alternative.
La manutenzione delle infrastrutture ha un valore strumentale basilare per l'economia ligure, in quanto la produttività della maggior parte dei nostri settori non può prescindere dalla commercializzazione dentro e fuori dai confini regionali e nazionali. I liguri e chi vuole venire a visitare la nostra regione non possono andare incontro a un'estate come la scorsa dopo un anno già così critico: noi possediamo sia dal punto di vista turistico sia da quello agricolo un patrimonio inestimabile, che va fatto conoscere e reso fruibile a più persone possibili, ed è anche per questo indispensabile accelerare questa partita, e permettere alle imprese del territorio di continuare a lavorare e commercializzare in completa sicurezza. La Liguria deve avere la possibilità di ripartire al più presto."