Il convegno, che è la prima iniziativa della mostra d'arteterapia "Io ero così, io sono così ... come mi vedono gli altri? - Percorso fra ritratto ed autoritratto, come ausilio alla strutturazione del Sé", sarà un'occasione di riflessione e confronto sulla realtà attuale e sulle nuove progettualità finalizzate alla costruzione del percorso di vita dei giovani adulti con disabilità neuropsichiche.
Agostino D'imporzano, Psicologo Responsabile della Struttura Semplice Disabili del Distretto Socio Sanitario 18, dichiara: "Gli elementi centrali ed imprescindibili dei giovani adulti con disabilità neuropsichiche sono l'inclusione sociale, l'avvicinamento al mondo del lavoro e le autonomie. Proprio l'elemento dell'inclusione per i giovani adulti subisce spesso una drastica battuta d'arresto alla fine del percorso scolastico, quindi si rende necessario riflettere su strategie ed azioni che permettano ai ragazzi occasioni di incontro con il gruppo dei pari".
Afferma Eleonora Acerbi, assistente alla Direzione Artistica del CAMeC: "Il volto rappresenta l'identità personale. Il volto è inconfondibile e ci racconta, è teatro delle espressioni che ci permettono di stabilire relazioni con il mondo esterno. L'autoritratto ha come obiettivo principale quello di entrare in contatto con la propria identità, ci permette di stabilire un contatto profondo con noi stessi, favorisce l'accettazione di Sé ed il riconoscimento della propria individualità. Osservare e riprodurre le immagini di noi bambini ci aiuta a ricostruire la nostra storia utilizzandola come ponte verso il futuro, a recuperare tracce di ricordi perduti, a confrontarci con il nostro passato. Lavorare sul ricordo permette anche il confronto fra le diverse esperienze ed i diversi vissuti, facilitando così il racconto della propria storia e la comunicazione fra i partecipanti al progetto. Mettere insieme la nostra immagine di un tempo con quella attuale, completando il quadro attraverso la rappresentazione che gli altri danno di noi, ci aiuta a capire quanto ognuno sia unico e come la "diversità" sia insita nella normalità".
All'interno del convegno sarà presentata un'esperienza pilota prevista dal progetto "Una casa, una palestra di vita", coordinato da Daniela Binelli .
Si allega programma dell'evento. Cordiali saluti.