"Sabato siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo con una giornata di anticipo. Eravamo entrati in campo decisi a fare il massimo e se, nei primi 20 minuti fossimo andati avanti 2-0 non ci sarebbe stato nulla da dire, vedi il gol annullato o il rigore non dato. Gli episodi non ci hanno sorriso e nel finale di primo tempo è arrivato anche il loro gol. Siamo poi stati bravi a non mollare e trovare il pari che è valsa la salvezza matematica".
Un riassunto della stagione?
"Non è stata una stagione semplice, per noi, per la Società, per la piazza. Partire con obiettivi importanti, affrontare le difficoltà, cambiare allenatori; ci siamo ritrovati in una situazione molto delicata e pericolosa. Si partiva da un gruppo tutto nuovo e questo lo abbiamo pagato con i nostri alti e bassi; basti guardare il Livorno che lo scorso anno lottava per la salvezza e quest'anno, con lo stesso gruppo, è vicino alla promozione. La nostra salvezza quest'anno è stato il gruppo e voglio a tal riguardo ringraziare tutti i miei compagni. Nel momento più difficile, con grande umiltà ci siamo guardati negli occhi ed abbiamo tirato fuori gli attributi; avessimo litigato tra noi sarebbe stata la fine. Il tempo aiuta a conoscersi, ad essere consapevoli della propria forza. Questa Società ha la potenzialità per raggiungere grandi obiettivi, ma il salto non è mai semplice. Personalmente? Non sono venuto qui per dimostrare nulla, ma solo perché volevo lo Spezia. Penso inoltre di non aver dimostrato tutto il mio valore, ma in generale sono soddisfatto; mi è mancata la continuità di rendimento, ma ho sempre cercato di dare tutto. Ruolo? Io mi sento una punta centrale, ma non ho mai fatto problemi, sono un professionista e se il mister mi chiede di giocare a sinistra io gioco a sinistra, anche in porta se lo chiede. Mi fa certamente piacere che mister Cagni mi abbia utilizzato al centro, credo di aver dato il mio contributo. Episodi di razzismo? Non so se si tratta di razzismo o solo mancanza di rispetto. Io in questo stadio mi sono sempre sentito apprezzato e galvanizzato, ringrazio i tifosi per tutto l'affetto. Quello che è successo recentemente è stato un episodio, ma sia chiaro che se anche fosse capitato ad un mio compagno o al mister o a un dirigente, la mia reazione sarebbe stata la stessa. Noi veniamo qui per lavorare e per dare il massimo, dunque il rispetto viene prima di tutto, ma ripeto, si è trattato di un episodio. Io sono un pezzo di pane fuori dal campo, ma in campo è diverso perché in partita o durante gli allenamenti serve il massimo della concentrazione e dell'aggressività. Il futuro? Direi che è ancora presto per parlarne, vediamo a tempo debito".