ANCE LA SPEZIA esprime apprezzamento per le novità introdotte dal Governo relative alla possibilità per i privati cittadini di beneficiare di una detrazione Irpef pari al 90% delle spese sostenute per il ripristino delle facciate esterne degli edifici.
Agevolazioni sicuramente utili per il nuovo volto che potenzialmente potrebbero donare alle città e per fornire l’opportunità alle micro e piccole imprese di avere opportunità di lavoro.
Però deve essere chiaro a tutti che, dopo dieci anni di crisi ininterrotta, questi interventi non sono assolutamente sufficienti a dare le risposte attese dalle aziende, in quanto esse non necessitano solamente di un incremento nella richiesta privata, ma hanno bisogno di un maggiore investimento in opere pubbliche.
Dall’indagine 2019 “Qualità della vita” condotta dal Sole24ore emerge che il livello sociale, economico e culturale di un Paese o di una comunità locale si valuta in termini di qualità della vita e delle dotazioni infrastrutturali e fisiche di cui è dotata.
Sempre detto studio pone La Spezia al 49° posto su 107 nella graduatoria generale nazionale, con un balzo in avanti di 12 posizioni rispetto all’anno scorso.
Pertanto La Spezia, fermandosi a metà classifica, evidentemente ha ancora parecchia strada da fare, in molti ambiti, fra i quali l’edilizia.
È postulato economico che l’edilizia sia uno degli ambiti economici nei quali si deve, e si può, intervenire in termini prioritari, proprio in considerazione delle sue caratteristiche di moltiplicatore di occupazione.
Ance La Spezia oramai da più di un decennio ha lanciato in molte occasioni il grido di allarme circa la sopravvivenza delle imprese edili locali e dei loro livelli occupazionali.
Il perdurare dello stato di crisi da oltre 10 anni, in particolare per il comparto delle opere pubbliche, ha costretto molte imprese a cessare la propria attività e molte a licenziare il proprio personale.
Dal 2008, anno di inizio della crisi, all’anno corrente siamo passati da 1005 a 649 imprese iscritte in Cassa Edile, con un calo del 35% e da 4377 lavoratori a 2881, con la stessa percentuale di calo.
Ciò ha comportato un drastico calo della massa salari e delle ore lavorate, rispettivamente del 28% e del 40%.
ANCE LA SPEZIA rinnova alle Amministrazioni locali la richiesta di porre al centro della propria attività ogni possibile azione per incrementare gli investimenti sia in opere pubbliche che in quelle private.
E’ essenziale che dette amministrazioni considerino le imprese locali, i loro dipendenti e i liberi professionisti, elementi da valorizzare al pari dei loro territori.
Quando si parla di edilizia non ci si rivolge esclusivamente alle imprese di costruzioni, ma a un mondo economico molto più complesso che coinvolge direttamente 44 settori, che in provincia fa lavorare circa 13.000 persone.
In termini di moltiplicatore economico, a fronte di un investimento di 1 milione di euro in edilizia, complessivamente come indotto si producono 2.727.000.euro.
L’edilizia, assieme al comparto automobilistico, vanta il primato di leva economica più importante di tutto il sistema economico italiano.
La provincia della Spezia da troppo tempo attende la realizzazione di opere pubbliche fra le quali Variante Aurelia e il Nuovo Ospedale che, oltre generare lavoro e ricchezza, danno dignità a un territorio incrementando la qualità della vita di chi ci vive e lavora.
Ribadiamo pertanto con forza quanto la relazione tra infrastrutture e crescita sia positiva, in quanto l’efficienza complessiva delle infrastrutture influenza sensibilmente la produttività dell’intero sistema economico, le scelte di localizzazione delle imprese sul territorio, la vita dei cittadini